Luca Ward fa il suo debutto nel mondo letterario e non certo in punta di piedi. Il talento di essere nessuno il titolo del suo libro edito da Sperling & Kupfer ispirato certo alla sua professione di doppiatore – che poi sul non essere nessuno quando doppi ci sarebbe anche da discutere – ma soprattutto alla sua vita. Il talento di essere nessuno è una sorta di album di fotografie, quelli grandi che racchiudono le immagini della tua infanzia, quelle della tua adolescenza, e quelle di come sei oggi, alcune allegre e dai colori accesi, altre tristi e un po’ sbiadite. In sintesi, la vita. Sembra prenderla da lontano cominciando a raccontare di suo nonno che amava il mare e ci lavorava, e poi di come suo padre glielo raccontava, e poi di come suo padre è morto all’improvviso e lui, sua madre e i suoi due fratelli, si sono trovati in serie difficoltà. Cosicché da giovanissimo è andato a lavorare scoprendo, tra un’esperienza e l’altra, il doppiaggio, fatto, all’inizio, solo per fare un po’ di soldi e fare la spesa. Doppiaggio che invece è poi diventato la vita di Luca Ward, che è anche attore, e che spesso con essa si è intrecciato e si intreccia ancora. Perché “non si doppia solo con la voce, ma con il cuore, con la testa, con la vita”. Gli incontri che sono occasioni come quello delle grandi voci di quegli anni, Stoppa, Oreste Lionello, Buazzelli, Pino Locchi che lo ha lanciato per bene. Fino alle frasi da lui pronunciate nei film diventate quasi più famose dei film stessi: Al mio segnale scatenate l’inferno ne Il Gladiatore con Russell Crowe, Non può piovere per sempre da Il Corvo con Brandon Lee, fino a Ezechiele 25.17, il cammino dell’ uomo timorato è minacciato da ogni parte dall’inequità degli esseri egoisti e dalla tirannia degli uomini malvagi… in Pulp Fiction con Samuel L. Jackson. E poi i suoi amori, i figli, la malattia della sua Luna della quale si è persino ritenuto responsabile a volte, ma è solo un gene che si modifica da solo alla nascita, lo hanno rassicurato i medici. Mettersi a nudo, questo ha voluto fare Luca Ward e rassicurare chi lo leggerà che se certe cose le ha superate lui, ce la possono fare tutti. E quindi la dedica “A tutti quelli che credono di non farcela. Non è così”. Il videoincontro con Luca Ward:
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