La cosa che ti colpisce di più sono le foto in bianco e nero di Lucio Dalla bambino. Per tutti noi Lucio Dalla è stato sempre grande, un grande artista, e con un grande cuore. La sua generosità l’ha raccontatata anche Andrea Faccani, presidente della Fondazione Lucio Dalla, alla presentazione della Mostra Lucio Dalla Anche se il tempo passa, che da Bologna è arrivata al Museo dell’Ara Pacis di Roma dove resterà fino al 6 gennaio, per poi partire per Napoli, Pesaro e Milano, e per l’estero.
E della sua generosità artistica ha tessuto le lodi anche Carlo Verdone che in quello da lui stesso definito il film più importante della sua carriera, ovvero Borotalco, ha avuto alcune delle sue più belle canzoni.
Anche Renzo Arbore ha voluto essere presente, lui che lo capì subito che quel tipo strano che faceva strane canzoni sarebbe diventato presto qualcuno, senza collegarlo, all’inizio, all’irrequieto ragazzino bolognese, figlio di un’amica di sua madre di nome Jole che in estate andava spesso a trovarla a Manfredonia, in Puglia, e che di tanto in tanto gli veniva affidato, rendendolo ad oggi “il più antico amico di Lucio Dalla”.
La mostra è stata ideata e organizzata in occasione del decennale della scomparsa di Lucio Dalla, per un omaggio all’artista e all’uomo. E consta di oltre dieci sezioni. C’è un grande spazio dedicato al rapporto tra Lucio Dalla e Roma, una vera relazione d’amore quella tra il cantautore bolognese e la Capitale che definiva “una città unica al mondo, un palcoscenico straordinario che unisce tutte le classi sociali, in cui non c’è contrasto, ma voglia di stare insieme” dove ha vissuto molto tempo, fino a metà degli anni Ottanta. Anni importanti.
A Roma ha incontrato personaggi come Federico Fellini e Andy Warhol con il quale pare giocò a flipper senza neanche riconoscerlo. E fu passeggiando di notte per Roma che Lucio Dalla ha creato una delle sue tante poesie in musica che si intitola La sera dei Miracoli. Abitava nel cuore di Trastevere, in Vicolo del Buco numero 7: adesso c’è una targa con una strofa proprio di quella canzone.
Un poeta. Un cantastorie. Un autore. Un musicista. Uno sperimentatore. Un innovatore. Un punto certo ma anche di rottura nella canzone d’autore. Ma anche un regista teatrale. E un attore. Lo era già da piccolo, spesso in coppia con la coetanea Marzia con cui formava la coppia dei bambini prodigio della Compagnia della Primavera d’Arte. E continuò anche da adulto. Lucio Dalla Anche se il tempo passa dedica una sezione anche a questo suo ruolo nel mondo dello spettacolo e della cultura, con le locandine di film come I Sovversivi dei fratelli Taviani, ad esempio, e di Little Rita nel West con Rita Pavone…
Ricca la parete degli amici: prima tra tutti, in una bellissima foto, c’è quella Piera compagna di scuola e sorella del suo compagno di banco che, già “regina della classe” allora, divenne, anche grazie alla sua maestra, quella straordinaria attrice che è stata Piera degli Esposti. Anche l’insegnante di Lucio fece la sua parte per il futuro Dalla, anche se le pagelle, esposte in bacheche di vetro, non erano poi così brillanti nei voti…
Tantissimi i materiali in Lucio Dalla Anche se il tempo passa, molti dei quali esposti per la prima volta: oggetti, documenti, foto, copertine dei dischi, video, abiti di scena, locandine dei film a cui ha partecipato, manifesti, la ricca collezione di cappelli e berretti, gli occhiali, le valigie, il suo amato trenino, il suo carillon, il suo Pinocchio, i suoi bozzetti, i testi manoscritti delle sue canzoni. E poi il clarinetto, il suo primo microfono che vengono un po’ di brividi, il suo primo sassofono…
Promossa e prodotta da Roma Culture, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, Lucio Dalla Anche se il tempo passa è organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare con il sostegno di Regione Lazio. L’esposizione è a cura di Alessandro Nicosia con la Fondazione Lucio Dalla che per tutta la durata della mostra, renderà lo spazio espositivo anche educativo: gli studenti delle scuole saranno infatti guidati in un’esplorazione del percorso artistico dell’artista bolognese seguendo l’intreccio tra la vita e i testi delle sue canzoni.
Ad assicurare inoltre una fruibilità totale della mostra, sono presenti tre video in cui il performer Mauro Iandolo, della cooperativa Segni di Integrazione-Lazio, interpreta in lingua italiana dei segni (LIS) e con il linguaggio del corpo tre celebri canzoni di Lucio Dalla: La sera dei miracoli, Cara, 4 marzo 1943. Anche le persone con disabilità visiva avranno a disposizione ausilii dedicati, in primis un percorso dotato di pannelli in braille e relative audiodescrizioni.
Ecco il nostro videotour di Lucio Dalla Anche se il tempo passa, la nostra videointervista a Renzo Arbore, le dichiarazioni in conferenza stampa di Arbore e di Carlo Verdone: