Lunga vita allo spettacolo. Lunga vita al cinema, al teatro, alla danza, alla musica. Lunga vita all’arte che ci rende umani e liberi, al grande schermo che ci fa sognare, al palcoscenico che tra l’odore del legno e del sipario si anima di persone e personaggi, ai tutù e alle tute laminate che avvolgono corpi sinuosi resi magici da muscoli di passione, ai palchi dentro e fuori, ma sempre e comunque sotto le stelle che brillano come quelle illuminate dai riflettori, voci e note che si mescolano ed entrano nell’anima come colpi rigeneranti di batteria.
Il 2020 è stato un anno in cui di tutto questo abbiamo dovuto fare a meno, un po’ per sorte avversa un po’, forse, per leggerezza umana. E non lo riavremo domani, con il nuovo anno, dovremo aspettare ancora un po’, pazientare, mettercela tutta affinché avvenga il più presto possibile. Ricordando dunque i tanti che se ne sono andati, fissandoli nelle nostre menti e nei nostri cuori, pensiamo a quando tutto tornerà come prima, con le platee piene a ridere e commuoversi tra le poltrone di un cinema o di un teatro, con gli occhi a seguire i passi magici di chi danza e vola, con i palchi e le piazze ricolme di gente che canta a squarciagola e balla. Ma la magia è del cinema, noi non possiamo vincere con la magia, possiamo farlo solo se ci crediamo e stringiamo i denti ancora per un po’, resistendo e lottando con noi stessi.
Nel frattempo, ci ha aiutato la tecnologia che ci avvicina anche da lontano. E sì che non vediamo l’ora di tornare a parlarci in faccia, a riaccendere le nostre videocamere riposte da mesi assieme a luci, cavi e microfoni sul ripiano di uno scaffale, ma se non ci fossero stati Internet, i Social, Zoom, Webex, Skype, cosa avremmo fatto in tutti questi mesi, cosa avremmo visto, con chi e di cosa avremmo parlato? Anche noi nel nostro piccolo abbiamo fatto del nostro meglio per non lasciarvi soli e per continuare a lavorare, con le anteprime online, le conferenze stampa in streaming e le videointerviste via Skype, e con il sostegno di uffici stampa e artisti che ringraziamo, perché The Show must go on, ce lo insegnano i grandi. E allora teniamo duro, ancora un po’ di prudenza per noi e per gli altri, per uscirne presto, prima, subito. Perché non possiamo vivere senza di loro. Buon anno a tutti e lunga vita allo spettacolo!