Che la scienza sia con noi se, come diceva Guglielmo Marconi, “al servizio del bene e della solidarietà tra le persone”. Un uomo che ci ha avvicinati tutti, che le persone le ha unite, azzerando le distanze fisiche ed emotive. Chissà come si troverebbe oggi che sì, c’è Internet e ci sono i Giga, eppure sembriamo tutti più lontani e il vento che soffia non è certo quello della convivenza solidale… Marconi L’Uomo che ha connesso il mondo è il titolo della prima miniserie a lui dedicata, in onda su Rai 1 lunedì 20 e martedì 21 maggio per celebrarne il 150esimo anniversario della nascita e anche i 100 anni della radio.
Ad interpretarslo è Stefano Accorsi che regala a Marconi un’espressione di felicità mai completa. Un uomo combattuto Guglielmo l’inventore, il genio, quello che la scienza dev’essere libera e di tutti, mentre invece deve fare i conti con l’invadenza e il potere del controllo del regime fascisata. Consapevole del problema, ma al tempo stesso un po’ ingenuo, come molti uomini giusti in quegli anni, tanto che a Enrico Fermi che gli parla dei primi sintomi dell’antisemitismo, risponde quasi a sollevarsi che “l’Italia non è la Germania”. Poi sappiamo tutti com’è andata.
Quando inizia la storia, siamo nel 1937 e incontriamo un Guglielmo Marconi già ricco e famoso, senatore e Nobel per la Fisica, e si barcamena tra il suo genio libero e il buio della situazione politica. Per raccontarlo sin dai primi vagiti di genialità e inventiva, nel racconto, che molto si attiene alla realtà, è stata inserita una figura a metà tra il reale e la fantasia: Isabella Gordon, una giornalista italo americana che si lascia ricattare trasformandosi in spia del regime, finendo per tradirlo. Lui invece no, non ci penserà due volte a salvarle la vita. E a dar vita a Isabella è Ludovica Martino. E se parliamo di donne, come non innamorarsi di Maria Cristina, la sua seconda, giovane moglie che qui ha il volto e tutto il resto di Cecilia Bertozzi, bravissima a dosare saggezza, lungimiranza e amore.
Senza dimenticare – e come potremmo? – Nicolas Maupas, perfetto nel ruolo di un giovane Guglielmo travolto dall’entusiasmo della sua prima grande scoperta dopo tanto lavoro, quella che avrebbe permesso a tutti di ascoltarsi ed essere uniti senza bisogno di alcun filo. Diretta da Lucio Pellegrini e prodotta da Stand By Me, Marconi L’uomo che ha connesso il mondo vanta nel cast anche Alessio Vassallo, Flavio Furno, Massimo De Santis, Simonetta Solder, Matteo Sintucci, Niccolò Senni e Fortunato Cerlino, cui è stato affidato l’onere di riportare in vita il Duce. Le nostre videointerviste a Stefano Accorsi, Nicolas Maupas, Cecilia Bertozzi e Ludovica Martino: