Una diva, una di quelle vere che sorridono ai suoi ammiratori, che tra i giornalisti in sala oggi alla Festa del Cinema di Roma per la conferenza stampa di Meryl Streep non ce n’era uno che non fosse un suo fan appassionato. Compresi noi che per quanto l’abbiamo vista in mille donne e altrettante storie, in drammi e commedie, per noi resterà sempre un po’ la Clara magica de La Casa degli Spiriti. E lei lì, elegante e sobria, a sorridere pure alle domande più strane rispondendo con garbo e ironia a tutte quante. Meryl Streep è venuta ad accompagnare il film Florence Foster Jenkins di Stephen Frears che arriverà in sala il 22 dicembre con Lucky Red, un gran bel film di quelli che ci piacciono perché ridi, poi piangi e poi ridi di nuovo, che se all’inizio ti sembra una commedia ti accorgi presto che dentro c’è ben altro che una storia buffa, dove l’attrice americana dà vita – e quanta! – a una donna realmente esistita: siamo a New York nel 1944 e Florence, non più nel fiore degli anni, è una grande appassionata di musica e cerca di promuoverla in ogni modo, nonostante la guerra, avendone capacità e risorse. Florence è infatti molto ricca ma si porta dietro un dolore che sa di morte che l’ha contagiata appena diciottenne durante la sua prima notte di nozze per non lasciarla più. La musica l’ha salvata, così se lei ama cantare nonostante sia stonata come una campana e più che gorgheggiare starnazza come un’oca, che sono poi le parti più esilaranti del film, perché dirglielo? E se vuole esibirsi per i soldati alla Carnegie Hall, perché mai impedirglielo? A sostenerla mentendole spudoratamente ma con amore infinito, è il suo secondo marito, un inglese di nome St. Clair Bayfield, tale e quale a Hugh Grant, che anni addietro la conquistò con un sorriso di quelli mai visti prima, un attore un po’ sfigato e il fatto che la sera reciti per lei per farla addormentare la dice lunga sulle sue doti artistiche: certo, probabilmente l’ha sposata per i soldi, di sesso tra loro non se ne parla, e poi di notte se ne va in un’altra casa con un’altra donna, ma che ami Florence di un sentimento protettivo e profondo non c’è dubbio alcuno. Ma quanto vale un’illusione che dura una vita intera? Di questo abbiamo chiesto a Meryl Streep:
Il cinema italiano le piace, ha detto poi Meryl Streep confermando di voler sostenere Fuocoammare di Francesco Rosi proposto per cinquina degli Oscar che ritiene “un’opera veramente unica che ci tocca con tante immagini, come quella del bambino tirato fuori dalle acque del mare e la storia del medico che combatte contro l’orrore del mondo, e che la sua attrice italiana preferita è Alba Rohrwacher perché “incredibilmente speciale”; e all’immancabile domanda sulle elezioni americane ha risposto: “non ho bisogno di commentare il sessismo di Trump che già da solo sta facendo un ottimo lavoro contro se stesso, tra una ventina di giorni avremo come nuovo presidente americano Hillary Clinton e questa cosa sarà cancellata”.
386