Serena Rossi è Mina Settembre. Una donna come tante che, tornata prima del previsto a casa da un viaggio carica si sensi di colpa per aver trascurato il marito, scopre che si è consolato benissimo senza di lei e che si tratta di qualcosa che non avrebbe mai pensato di scoprire. Decide quindi di voltare pagina, proprio come aveva fatto anni addietro quando da psicologa affermata aveva deciso di rimettersi a studiare, prendere una seconda laurea, e impegnarsi per diventare quello che è oggi: un’assistente sociale. Perché aiutare le persone nella psiche non le bastava, voleva aiutarle nella vita, concretamente. A sostenerla nell’impresa era stato suo padre Vittorio, amatissimo da Mina, che ora non c’è più, e oltre al dolore e alla sua assenza, pare le abbia lasciato un segreto da scoprire. Quindi forse no, non è una donna come tante Mina Settembre, raccontata nei dodici episodi per sei serate dell’omonima serie di Rai 1 ambientata a Napoli, città che diventa protagonista con i suoi colori e rumori, al via domenica 17 gennaio, diretta da Tiziana Aristarco e tratta dai racconti Un giorno di Settembre a Natale e Un telegramma da Settembre (Sellerio), i primi due della saga su Mina Settembre dello scrittore napoletano Maurizio de Giovanni.
E Serena Rossi ad interpretarla è a dir poco perfetta. Al suo fianco Giorgio Pasotti che fa suo marito Claudio, magistrato in carriera, elegante e un po’ freddino, e Giuseppe Zeno che è invece Domenico, il nuovo ginecologo del consultorio del Rione Sanità dove Mina lavora, solare e coraggioso come lei: l’amano entrambi, i classici rivali in amore che non smettono mai di tenere vivi i racconti; Marina Confalone è sua madre Olga, non proprio la classica mamma amorevole, piuttosto “una donna impossibile – come la definisce la stessa Confalone in conferenza stampa – con una sorveglianza sulla figlia opprimente“, e che peraltro ha deciso di sedersi per sempre su una sedia a rotelle; Valentina D’Agostino e Christiane Filangieri sono le sue amiche di sempre e per sempre Titti e Irene, quelleche se non ci fossero bisognerebbe inventarle, la prima, un po’ fragile, gestisce il locale che si chiama Il locale dove le tre si riuniscono spesso, la seconda brillante avvocato in carriera che però si scoprirà custodire un segreto; e ancora Nando Paone, Massimo Wertmuller, Rosalia Porcaro, Ruben Rigillo, Francesco Di Napoli, Michele Rosiello, Susy del Giudice, Primo Reggiani. E Davide Devenuto, compagno nella vita di Serena Rossi e padre del loro figlio Diego, che qui interpreta Paolo, marito di Irene.
Iniziata a girare a gennaio 2020, la serie ha avuto poi un’interruzione forzata per l‘arrivo del covid-19 e “la ripresa non è stata facile – racconta la regista – è stata una grande fatica ma tra le varie difficoltà dal punto di vista narrativo non abbiamo cambiato nulla“. “Abbiamo ripreso il prima possibile – rivela la produttrice Paola Lucisano – e abbiamo chiuso giusto in tempo sfiorando la seconda ondata, siamo stati fortunati anche perchè ci è stato permesso lavorare, e questo è molto importante visto che il nostro settore è molto penalizzato“. Nonostante le situazioni al limite – raccontando i casi che di puntata in puntata Mina prende a cuore e, contro tutto e tutti risolve, dalla fidanzata del boss che rischia di vedersi ammazzare il figlio all’uomo disoccupato e separato sull’orlo del suicidio – Mina Settembre resta una commedia dramedy, leggera e ottimista – a volte i suddetti casi si risolvono un po’ troppo facilmente – e di sicuro incontrerà il favore del pubblico in questo difficile periodo. Quello a cui fa pensare è che, in fondo, se ognuno pensasse un po’ di più all’altro, e magari avesse pure qualche aggancio giusto che non guasta, in molti starebbero decisamente meglio e il mondo stesso sarebbe migliore. Più difficile è invece aiutare se stessi: per quanto Mina faccia per i suoi protetti, la sua vita è un vero disastro, come le ripete senza pietà l’arcigna e lamentosa madre, e anche alcune sue illusioni sono destinate a cadere. Eppure continua ad amare la vita. Durante la quale si può anche cambiare.
“Con Serena abbiamo lavorato molto per rendere Mina piena di sfumature – racconta la regista – indossa un cappotto rosso, proprio a voler cogliere sempre la nostra attenzione. Ne esce il ritratto di un personaggio moderno, e attuali sono le storie che dovrà affrontare e provare a risolvere. In questo lavoro abbiamo voluto coinvolgere prevalentemente attori napoletani. Poche le eccezioni, tra queste il marito di Mina, che per esigenze narrative doveva essere del Nord. Rimanere fedeli alla città era un forte desiderio. Infatti è Napoli, la città dove Mina abita e dove ci sono le sue radici, l’altra grande protagonista. Una città, piena di rumori, che ho dovuto imparare a conoscere e che mi ha rapita. La città del quartiere Sanità, del Vomero, Forcella, Gianturco, Chiaia. In Mina Settembre abbiamo usato spesso i flashback come forma di racconto. C’è il ricordo di Mina legato alle sue emozioni passate e ci sono i ricordi dei ‘pazienti’ di Mina che ci aiutano meglio ad esplorare le loro storie. Una sottile linea gialla sarà sempre con noi nella linea orizzontale che è piacevolmente molto romantica. Mina alla fine della storia sarà un’altra donna“. Scritta da Fabrizio Cestaro, Doriana Leondeff, Fabrizia Midulla e Marco Videtta, Mina Settembre è una coproduzione Rai Fiction – Italian International Film, prodotta da Fulvio e Paola Lucisano, e molto probabilmente avrà una seconda stagione. Ecco la nostra videointervista a Serena Rossi – che presto vedremo alla conduzione de La canzone segreta, e poi nel film Diabolik e in altre serie – e il nostro videoincontro con Giuseppe Zeno e Giorgio Pasotti, mentre QUI trovate la videosintesi della conferenza stampa con Tiziana Aristarco, Serena Rossi e Marina Confalone: