Il film di Natale firmato Vanzina quest’anno va in TV. Su Netflix per l’esattezza. E non è la sola particolarità di Natale a 5 stelle, da venerdì 7 dicembre disponibile sulla generosa piattaforma. Lo è anche il fatto che, nonostante le prime versioni della sceneggiatura siano state scritte da Enrico e Carlo Vanzina, quest’ultimo non ha fatto in tempo a firmarne la stesura definitiva perché, come ben sappiamo, se n’è purtroppo andato via prima, soprattutto prima dell’accordo con Lucky Red che produce il film assieme a RTI, come ha raccontato un commosso Enrico Vanzina (qui il video dell’intervento di Enrico Vanzina in conferenza stampa), svelando anche che l’idea del film è stata di Andrea Osvart, che in Natale a 5 stelle interpreta l’ungherese Berta: è stata infatti lei a proporre ai Vanzina la commedia Out of order del britannico Ray Cooney, della quale Natale a 5 stelle è una trasposizione tutta italiana “con una forte connotazione contemporanea”, sottolinea Enrico Vanzina. Altra particolarità è che a dirigere quello che non va definito cinepanettone ma che in qualche modo in molti lo considerano tale, è stato chiamato Marco Risi, regista di film come Mery per sempre, Ragazzi fuori, Il muro di gomma, L’ultimo Capodanno e Fortapasc, per citarne solo alcuni, e per volere dello stesso Carlo Vanzina che ha voluto lasciare questa eredità al suo più caro amico. E il film è dedicato a lui (qui il video della conferenza stampa con Marco Risi e il cast).
Ed eccoci alla storia. Il premier italiano Franco Rispoli, interpretato da Massimo Ghini, va in visita ufficiale in Ungheria con una delegazione che comprende anche il fidato segretario/portaborse Walter Bianchini (Ricky Memphis) sul quale scarica ogni problema, colpa o responsabilità che lo riguardi sia nelle pieghe rosa che in quelle noir che prenderà tutta la vicenda. Pur senza un omicidio, ci scappa infatti il morto, o almeno così pare, un inviato de Le Iene (Riccardo Rossi) che vestito da Babbo Natale aveva il compito di filmare il premier con la sua amante, niente meno che una deputata del PD, bella e prorompente, di nome Giulia Rossi, cui dà vita Martina Stella. Ma ti pare che in una situazione già così delicata non irrompa pure la moglie del premier, alias Marisa Rispoli, alias Paola Minaccioni? Aggiungiamo poi un direttore dell’Hotel tanto zelante quanto maldestro (Ralph Palka), il marito leghista e geloso della Rossi (Massimo Ciavarro), il cameriere dell’albergo insistente e onnipresente (Biagio Izzo), l’ex badante ungherese della madre di Bianchini ovvero la già citata Berta/Andrea Osvart, la madre di Bianchini Roberta Fiorentini, la sua nuova badante Felicite Mbezele (Tutto può succedere), e per non farci mancare nulla anche un cameo di Rocco Siffredi che fa Rocco Siffredi. Il film a tratti si fa sitcom, ma è più spesso farsa farsesca, e molto si avvicina al cinepanettone classico dei Vanzina che oggi sembra non si debba neanche nominare. I riferimenti ai politici del momento sono comunque più che espliciti: nonostante il premier si chiami Rispoli e non Conte, al telefono parla di Matteo e Luigi. E poi c’è la deputata PD bionda e perennemente in lingerie, ma con gli occhiali per sembrare “meno gnocca e più intellettuale” … Le nostre videointerviste a Massimo Ghini e a Martina Stella: