Nel 1993 la parola femminicidio non esisteva. E neanche la parola stalker. Ma il femminicidio e gli stalker c’erano eccome. Uno lo ha incontrato anche Elisa Claps: un ragazzo impacciato, strano, deriso da tutti, che a lei faceva un po’ pena, così non gli disse di no quando lui la invitò ad incontrarlo in Chiesa perché voleva darle un regalo. Ma da quella chiesa Elisa Claps non è più uscita. Per Elisa Il caso Claps diretta da Marco Pontecorvo, è la serie TV a lei dedicata che ricostruisce un caso di cronaca rimasto nella memoria di tutti, non solo tra i cittadini di Potenza dove Danilo Restivo uccise Elisa. Soprattutto ricostruisce e racconta la lotta della sua famiglia per avere giustizia e anche una tomba dove portarle dei fiori. Gildo, il fratello maggiore, allora 24enne, molto legato alla sorella, dedicò la sua vita alla ricerca di un dettaglio, una prova, un indizio che portasse all’arresto di Restivo, per lui divenne un’ossessione. In seguito assieme a Don Marcello, rappresentante dell’associazione Libera in Basilicata, fondò Penelope, l’Associazione delle famiglie delle persone scomparse.
A rendere il tutto più difficile, fu anche la mancanza del corpo di Elisa, ritrovato solo 17 anni dopo e nel luogo dove era stata uccisa, ovvero nel sottotetto della Chiesa della Santissima Trinità di Potenza. In tutti quegli anni Danilo Restivo, che nel frattempo si trasferì in Inghilterra e si sposò, uccise ancora. La sua ultima vittima, la sua nuova vicina di casa, Heather Barnett, madre single di due adolescenti. Ci volle del tempo per collegare i due delitti e troppo tempo per arrivare alla verità. “Per Elisa Il caso Claps è una serie che racconta la storia di una infaticabile battaglia per la verità – rivela il regista – Una storia durata 17 anni in cui la famiglia Claps ha dovuto subire quasi due decenni di false piste e vicoli ciechi, di richieste di riscatto e di falsi avvistamenti, di opache complicità e cospirazioni, dell’alternarsi della solidarietà della gente con tentativi di screditare e emarginare la famiglia, di depistaggi e bugie deliberate, di silenzi e di voci, di dolorosi colpi di scena e rivelazioni, prima che fosse finalmente resa giustizia ad Elisa.
È la storia di Gildo Claps e della sua famiglia che hanno avuto la forza interiore di affrontare la lunga e dolorosa battaglia per la verità, entrando anche in conflitto con chi quella battaglia voleva frenarla. È anche la storia del confronto tra due famiglie, quella di Elisa e quella del principale indiziato, Danilo Restivo. Attraverso questi due gruppi familiari e coloro che gli sono stati intorno abbiamo voluto raccontare le contraddizioni, le complicità, la volontà di dimenticare, ma anche gli slanci, la solidarietà, la positività della comunità potentina. Abbiamo cercato di trovare un equilibrio tra l’intreccio complesso della trama ‘crime’ e quello più profondo del dramma intimo vissuto dai personaggi. Abbiamo scandagliato nei meandri della personalità dei personaggi per raccontarli al meglio – continua Marco Pontecorvo – dandogli sfumature e profondità per renderli veri e tridimensionali. Ognuno di loro, vittima o carnefice, ha reagito a quell’evento drammatico in maniera differente e con il meraviglioso cast artistico che ho avuto a disposizione abbiamo lavorato approfonditamente sull’arco dei personaggi che in questo caso si sviluppa lungo i diciassette anni della vicenda reale“.
Per Elisa il caso Claps , ispirata al libro Blood on the altar di Tobias Jones e realizzata con la consulenza della Famiglia Claps, si divide in tre serate andando in onda su Rai 1 per tre martedì: 24 e 31 ottobre e 7 novembre. La serie è realistica e ben costruita, ma non indugia sulla violenza, puntando invece sulla ricerca del perché della morte di una sedicenne con tanti progetti per il suo futuro, sembrava importare solo alla sua famiglia. Anche le indagini non furono tempestive e tanto meno efficaci. Elisa voleva studiare per entrare in Medici senza frontiere e andare in Africa a curare chi ne aveva più bisogno. Era una ragazza solare, intelligente e dall’animo pulito e nobile, sempre pronta ad aiutare gli altri, come la ricorda Gildo Claps con cui abbiamo parlato di lei.
Cast perfetto, in cui troviamo anche Vincent Riotta, Bianca Nappi, Beniamino Marcone, Antonio Petrocelli e Carlo De Ruggieri. E in primo piano Ludovica Ciaschetti, che presto vedremo anche ne La Storia di Francesca Archibugi che sarà presentata alla Festa del Cinema di Roma, che è Elisa; Gianmarco Saurino, che lasciata Doc nelle tue mani e dopo il successo de L’estate più calda è la new entry della seconda stagione de La Legge di Lidia Poet su Netflix, e Giacomo Giorgio, che in Mare Fuori vedremo solo in qualche flashback mentre farà a breve il suo ingresso in Doc nelle tue mani 3, che sono i suoi fratelli Gildo e Luciano; Giulio Della Monica, a breve anche su Mediaset in Sabbia nera, che interpreta Danilo Restivo e Francesco Acquaroli, nel cast di Unwanted a novembre su Sky, che è suo padre Maurizio, mentre Anna Ferruzzo dà vita alla mamma di Elisa, Filomena, Vincenzo Ferrera, presto ancora in Mare Fuori e anche nel cast di Eravamo bambini che passerà ad Alice nella Città, a suo padre Antonio, e Rosa Diletta Rossi, reduce dal successo di Maria Corleone e a breve ne La poetessa dei Navigli che passerà al Festival di Torino, è Irene.
La colonna sonora della serie è di Matteo Buzzanca ed è già disponibile in digitale (Sony Music Publishing): “Nelle musiche di Per Elisa Il caso Claps ho dato forma alle diverse anime della storia: la ricerca disperata da parte della famiglia Claps; il mondo oscuro di Danilo Restivo; l’amore che tiene legata una famiglia provata da un dolore profondo – afferma Matteo Buzzanca – I quattro temi vengono affrontati in brani differenti per stile e colore e interpretano le forze opposte ma rivelatrici del medesimo racconto”. Tra le tracce più evocative Fiore bianco feat. Beatrice Giliberti, sia in versione italiana che inglese come Blood on the altar feat. Emma Morton, composta dall’autore per “dare idealmente voce a Elisa Claps, presenza e assenza al tempo stesso“. Le nostre videointerviste: