Appena visto in TV nel ruolo di Guglielmo Marconi, Stefano Accorsi torna nel’altro suo mondo, quello del teatro, per portare sul palcoscenico ambiente, cambiamento climatico, sostenibilità, e parlarne tutti insieme, con cognizione di causa. Si intitola Planetaria dialoghi con la terra la tre giorni al Teatro della Pergola di Firenze, da venerdì 7 a domenica 9 giugno, dove scienza, arte e spettacolo si mettono insieme per il bene del nostro pianeta, e quindi anche del nostro che ci viviamo dentro. Stefano Accorsi, che è anche ideatore di Planetaria assieme a Filippo Gentili, non resterà dietro le quinte: condividerà il palco con altri colleghi che hanno abbracciato l’iniziativa, e cioè Vittoria Puccini, Nicolas Maupas, Ludovica Martino e Valentina Bellè, con scienziati illustri e con la Sibilla, una AI generativa che, come una sorta di oracolo, terrà le Conferenze immaginarie, dialogherà con il pubblico e con i protagonisti delle tre serate e mostrerà che un futuro risolto in termini ambientali è possibile.
Ogni serata tratterà un elemento naturale: la prima è dedicata alla terra, uno spettacolo emozionante e inedito in cui Stefano Accorsi e Vittoria Puccini, il botanico Stefano Mancuso e la Sibilla racconteranno come gli alberi salveranno il mondo; la seconda è deicata all’acqua e vedrà sul palco ancora Stefano Accorsi stavolta affiancato da Valentina Bellé, dall’oceanografo Giulio Boccaletti e da un avatar AI, per scoprire insieme la rinascita dell’Emilia Romagna del futuro; la terza all’aria, protagonisti Nicolas Maupas e Ludovica Martino, la professoressa Claudia Pasquero, direttrice scientifica di Planetaria, nonché professoressa di Oceanografia e Fisica dell’Atmosfera all’Università di Milano Bicocca che è partner scientifico, la climatologa Claudia Pasquero e l’antropologa Emanuela Borgnino che, sempre con l’aiuto di Sibilla, racconteranno di un futuro in cui l’uomo si sentirà completamente parte della natura e imparerà a sviluppare i propri sensi.
Planetaria è dunque un evento artistico, teatrale e divulgativo per tutti. E per tutti intendiamo anche i bambini ai quali, nelle tre mattinate, sono dedicati i Planetini, spazi dove esperimenti scientifici e teatro si mescolano per stupirli e guidarli alla scoperta delle forze che governano la Terra, come l’acqua e i fenomeni atmosferici, perchè è importante parlare alle generazioni future, quelle alle quali vorremmo non lasciare un mondo malato, così che possano comprendere come non ricadere negli errori degli adulti e avere tutti gli strumenti necessati per contribuire a salvare il pianeta. I pomeriggi invece vedranno sul palco gli scienziati che terranno dei talks a tema ambiente. Tante e curiose le domande che verranno poste nel corso dell’evento, completamente gratuito, come: dobbiamo salvare la natura o noi stessi? Viviamo sulla terra o dentro la terra? C’è differenza tra immergersi nel mare o in un’idea? L’aria ci permette di volare o ci tiene a terra? La natura il nostro palcoscenico, siamo noi la sua platea?
Planetaria è stato presentato a Roma presso la sede, rinnovata per l’occasione, di SuperHumans, la factory guidata da Paolo Platania che ha prodotto il format con Fondazione Teatro della Toscana rappresentata dal Presidente Tommaso Sacchi, alla presenza di oltre 200 ospiti del mondo della cultura, della scienza e dell’entertainment, istituzioni, stakeholders e rappresentanti dell’industry. Presenti anche Claudia Pasquero e Maximo Ibarra, CEO di Engineering e Innovation, partner del progetto, che assieme a Stefano Accorsi, Paolo Platania e Tommaso Sacchi, hanno presentato l’evento in un talk moderato dalla giornalista Diletta Parlangeli speaker di Rai Radio2, Radio Ufficiale di Planetaria.
“Due sono i tratti distintivi di Planetaria, da un lato l’originalità, perché in un panorama di divulgazione fatto molto spesso di panel prettamente scientifici, noi portiamo una voce unica e distintiva; dall’altro, la potenzialità di questo format di diventare una piattaforma multicanale che possa aggregare mondi diversi, dalle istituzioni ai brand, passando per l’arte e la scienza” ha detto Paolo Platania. Per Tommaso Sacchi “l’amore e il rispetto per la natura come scelta di vita sono aspetti centrali nell’attività della Fondazione Teatro della Toscana, che testimonia il suo costante impegno affinché il teatro si occupi di temi imprescindibili per l’uomo. Sono certo che Planetaria saprà affrontare la tematica ambientale in maniera innovativa e non retorica, coniugando l’apporto di scienziati autorevoli con la magia dell’arte teatrale, il tutto in una dinamica di costante interazione con il pubblico. Un’esperienza immersiva che vuole sottolineare come il cambiamento possa passare solo dalle scelte dei singoli assunte per il miglioramento delle condizioni di vita di tutti“. Ha aggiunto Claudia Pasquero: “nel mondo della scienza parliamo da anni di climate change, ma i numeri non suscitano emozioni: dobbiamo avvicinarci ad una narrazione che arrivi al cuore. Ho accettato la sfida di Planetaria per contribuire alla creazione di un evento che faccia leva sulle emozioni per costruire il rispetto per il nostro Pianeta, che crei speranza anziché ansia e prospettive catastrofiche. Con Planetaria costruiamo un approccio diverso al tema dell’emergenza ambientale”.
Infine Maximo Ibarra ha raccontato l’importante supporto dato al progetto con una serie di applicazioni tecnologiche integrate negli spettacoli, la Sibilla in primis: “in Engineering consideriamo le nuove tecnologie uno strumento prezioso per migliorare la vita delle persone. Siamo davvero felici di portare il nostro contributo a un’iniziativa innovativa come Planetaria, perché da una parte, grazie alla nostra Sibilla, ci permette di dare un esempio concreto di come l’Intelligenza Artificiale non si sostituisce all’uomo, ma ne potenzia le capacità, aiutandolo anche a creare esperienze più immersive e coinvolgenti. Dall’altra, questi eventi diventeranno un’occasione preziosa per raccontare come l’innovazione digitale apre nuove e fondamentali possibilità per rendere il nostro pianeta sempre più green, sostenibile e inclusivo”. Quello che invece ci ha raccontato Stefano Accorsi lo trovate nella nostra videointervista:
Le Foto sono di Angelo Costanzo