Sara è una ragazzina serena nel suo affacciarsi all’adolescenza e anche il fatto di avere due mamme, Paula che è quella biologica e Lia che è sua moglie, così come del resto la sua sorellina Cata, non le crea alcun problema. Fino a che non si accorge che sono gli altri a percepirlo come tale, e allora anche a lei vengono dei dubbi… Tutto ciò lo racconta Rara, che vuol dire strana, differente, diversa, opera prima della regista cilena Pepa San Martin, scritta con la sua connazionale Alicia Scherson e basata su una storia vera, quella di una battaglia legale intrapresa da un padre per ottenere la custodia di sua figlia cresciuta in una famiglia omosessuale. Rara – Una strana famiglia è un film godibilissimo che un bel po’ di gente dovrebbe davvero vedere che arriva nelle nostre sale giovedì 13 ottobre distribuito da Nomad Film, forte dei premi ricevuti al Festival di Berlino e di San Sebastian. Un racconto fresco di una famiglia davvero “normale” dove mamma e mamma si vogliono un gran bene e la gestione pratica della vita familiare è organizzata alla perfezione: Sara ha una vita sociale attiva, ha una migliore amica cui racconta tutto, ha un padre che l’adora e che è rimasto in ottimi rapporti con la madre, ha i primi turbamenti dell’adolescenza. Quando però un disegno della sorellina che ritrae la loro famiglia tutta al femminile crea il disappunto e la preoccupazione degli insegnanti, Sara si sorprenderà ad ammonire Cata che certe cose non si disegnano perché “non si può”. Il pregiudizio dunque è contagioso, anche in un paese come il Cile dove la legge sulle unioni civili è arrivata molto prima che da noi, ovvero nella primavera del 2015, ma a distanza di oltre un anno “ i gay sono ancora sotto giudizio – ci racconta Pepa San Martin nella nostra videointervista – e anche se le leggi ci proteggono, i gay devono comunque sempre dimostrare di essere buoni e vengono ancora trattati come cittadini di seconda classe. E poi non è una legge che tutela i diritti dei bambini che già ci sono nelle coppie gay”. Bravissime Julia Lubbert e Emilia Ossandon nel ruolo delle due sorelle, così come Mariana Loyola e Agustina Munoz in quelli di Paula e Lia. Ma la domanda che ci siamo posti nel vedere Rara è: perché mai felice e contenta, Sara si lascia sopraffare dal pregiudizio altrui tanto da scatenare una sorta di guerra fino ad allora inesistente tra madre e padre che la costringerà a cambiare la sua vita? Lo abbiamo chiesto direttamente a Pepa San Martin nella nostra videointervista:
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