Pur non essendo il primo film che ha girato, per Samuele Carrino Il Ragazzo dai pantaloni rosa , che il 19 marzo arriva su Netflix, è stato quello che lo ha reso popolare e che, probabilmente, ha fatto emergere tutte le sue doti interpretative, tanto che al Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri, dove ha ritrovato i suoi compagni di viaggio Sara Ciocca, madrina della kermesse, e Andrea Arru, premiato dai ragazzi del BMGMagazine, è stato insignito del Premio Miglior Promessa del Cinema Italiano dall’Associazione Agenti Spettacolo, mentre il film è stato riconosciuto dalla Stampa Umbra il miglior film italiano.
“Il ragazzo dai pantaloni rosa mi ha cambiato completamente la vita – ammette lui stesso nella nostra videointervista – è un film molto importante per me, a cui devo tanto, parla dell’adolescenza che a noi ragazzi sembra non passi mai, invece dobbiamo pensarla in maniera potiva, inoltre ha riportato tanti ragazzi al cinema…” Una carriera da baby modello, il che lo accomuna al coprotagonista del film Andrea Arru, poi la mamma scorge un annuncio su Facebook per un provino, e da lì è iniziato tutto. E se Andrea sogna di lavorare un giorno con Brad Pitt o Leonardo Di Caprio, lui punta al patrimonio aristico italiano e sceglie senza alcun dubbio Pierfrancesco Favino.
Già protagonista di Spaccapietre di Gianluca e Massimiliano De Serio e coprotagonista de L’amore non si sa di Marcello Di Noto e de Il Maledetto di Giulio Base, nonché nelle serie TV Liberi di scegliere di Giacomo Campiotti e Il Metodo Fenoglio di Alessandro Casale, sembra che per Samuele Carrino dovesse arrivare proprio questa storia di bullismo per farsi conoscere al grande pubblico. quella che racconta la vera storia di Andrea Spezzacatena che si è tolto la vita ina sorta di serenità inquietante quanto drammatica. “Il ragazzo dai pantaloni rosa racconta la storia di Andrea e per il 90% del film io sorrido, perché è proprio questo che il film deve raccontare – ci dice ancora Samuele Carrino – Cosa direi ad Andrea se fosse ancora qui? Lo ringrazierei e gli direi che è molto coraggioso”. La nostra videointervista a Samuele Carrino:
Le Foto sono di Angelo Costanzo