“Le canzoni sono arte povera ma riescono laddove tante altre cose non ce la fanno, per questo anche quest’anno ribadiamo la centralità della musica e delle parole…” Così Claudio Baglioni, da dittatore a dirottatore artistico alla guida, per la seconda volta, del Festival di Sanremo, alla conferenza stampa ufficiale di questa mattina di Sanremo 2019. “Le canzoni sono come dei profumi – ha continuato – e noi cerchiamo di salvaguardarle al meglio, la stella polare è dunque ancora una volta la canzone”. Una sorta di ferma conferma dunque del Festival baglioniano dello scorso anno, quest’anno, visto quanto il numero 69 ricordi nella grafica la simmetria yin e yang, ancor più all’insegna dell’armonia, dell’equilibrio e del sincronismo, quindi di avvicinamento degli opposti in riferimento ai diversi stili (ed età) dei 24 campioni in concorso (gara non è una parola che piace a Baglioni). Sempre e ancora di più dal momento che a Sanremo 2019 saranno tutti in un’unica categoria: niente divisioni, niente eliminazioni, un solo obiettivo: “portare l’armonia al Festival” e soprattutto “portare il Festival non dove tutti di aspettino che arrivi, con l’intenzione di continuare la strada dell’anno passato, con senso di responsabilità e che quindi i risultati (buoni) che non siano colo un colpo di fortuna…” ribadisce Claudio Baglioni.
Simmetria e armonia anche per i due co-conduttori ribattezzati Fratello Sole e Sorella Luna: l’uno, Claudio Bisio, per la prima volta all’Ariston, l’altra, Virginia Raffaele, più di casa dopo la conduzione di Sanremo 2016 con Carlo Conti, Gabriel Garko e Madalina Ghenea e la doppia ospitata nell’edizione 2017, l’ultima di Conti, e del 2018, la prima di Baglioni. “Non abbiamo mai lavorato assieme – dicono sia Bisio che la Raffaele – cercheremo di colorare il Festival rispettando la gara (concorso, corregge Baglioni), faremo gruppo cercando di fare cose inedite, del resto non abbiamo nulla dimostrare…”
Altri ospiti comici sembrerebbe di no, ospiti internazionali, intesi come stranieri, neppure, a meno che “non arrivino a portare qualcosa – dice il dirottatore artistico – perché l’idea autarchica è che Sanremo è già internazionale, non ha bisogno di figurine…” Altri cantanti italiani invece sì, da Andrea Bocelli con il figlio Matteo a Elisa e Giorgia. Arriveranno all’Ariston anche Pippo Baudo e Rovazzi, i bravi conduttori di Sanremo giovani, ma non è con uno di loro che Claudio Baglioni, Virginia Raffaele e Claudio Bisio si cimenteranno in un omaggio al Quartetto Cetra, il quarto lo stanno ancora cercando.
Il palco, a proposito, quest’anno sarà più grande ma non a discapito della platea del teatro, le serate saranno sempre 5 – da martedì 5 febbraio a sabato 9 – così suddivise: nella prima di esibiranno tutti e 24 i cantanti, nella seconda e nella terza rispettivamente 12 e poi 12, nella quarta serata, visto il successo dell’anno scorso, ognuno di loro rivoluzionerà il suo pezzo riproponendolo con un ospite, sabato la finale con i primi tre classificati che riproporranno le loro canzoni e poi con l’aggiunta della giuria degli esperti in sala sarà decretato il vincitore di Sanremo 2019. Nelle prime tre serate infatti i voti saranno quelli del pubblico da casa con televoto, della giuria della sala stampa e di quella demoscopica. Il dopofestival dal Casinò di Sanremo sarà condotto da Rocco Papaleo affiancato da “due figure femminili” di cui non sono state ancora rivelate le identità. Forse, a gran richiesta dal web, sarà assegnato il premio alla carriera a Peppino Di Capri. Per voi una videosintesi della conferenza stampa di questa mattina di Sanremo 2019: