Tanto tempo fa la razza umana fu afflitta da un fenomeno misterioso, gli anni 80. Successivamente alcuni uomini e donne hanno manifestato sintomi di una patologia ora conosciuta come sindrome da anni 80. La dottoressa Mangione ha però elaborato una terapia d’urto utile anche per i casi più gravi… Inizia così il primo appuntamento con Quelli degli anni ‘80, 6 episodi prodotti da Stand by me per Discovery Italia da stasera, mercoledì 15 luglio alle 23 su Deejay Tv, dedicati ad approfondire in modo ironico e divertente quel ricordo indelebile di una decade tanto speciale quanto bistrattata insieme a chi l’ha vissuta e ne è rimasto profondamente influenzato e affascinato.
Il primo paziente della dottoressa Mangione (la youtuber Alice Mangione) è Renzo Arbore: eccolo che arriva con in mano “questo coso”, dice, ovvero il cubo di Rubik “che io già lo odiavo negli anni 80 – racconta – non ci riesco, è un esercizio che io non posso fare”. “Colpa della sua pigrizia patologica” risponde la terapeuta che quindi passa ad altro e gli da una musicassetta, il primo formato di musica portatile che arrivò in quegli anni soppiantata poi dal CD e “inventata dai giapponesi – secondo la teoria di Arbore – per vendicarsi del fatto che avevano perso la guerra con gli americani: il nastro solitamente si inceppa e ha una caratteristica terribile, l’autoreverse”. Pare infatti che il 98% dei pazienti abbia manifestato una nevrosi cronica da impossibilità di ascolto del lato B, per questo Arbore fu costretto a sentire negli anni 80 una sola canzone, Gioca Jouer di Claudio Cecchetto, “che poi non è che mi piacesse moltissimo” confessa, sigla, peraltro, del Festival di Sanremo del 1981. Allora la dottoressa prende uno stereo portatile e gli fa ascoltare Il Clarinetto, la sua canzone giunta terza al Festival del 1986 vinto da Eros Ramazzotti con Adesso tu, per poi fargli rivivere e raccontare l’avventura di Quelli della Notte e mandarlo a casa con un VHS da vedere e rivedere almeno una volta a settimana, anche a digiuno. Tutto ciò per guarire dalla sindrome da anni 80 durante i quali “ ci siamo tolti tanti sfizi – ricorda Arbore – dopo i terribili anni 70 trascorsi chiusi in casa per le violenze e il terrorismo, ci si sentiva colpevoli anche a sorridere – continua – fino a quando finalmente è stata sdoganata la risata proprio in quegli anni 80, forse un po’ fatui, leggeri, ma salutari per la nostra salute mentale…” e mentre parla ha una visione: la dottoressa Mangione si trasforma in Madonna sulle note di Like a Vergin. Prossimi ospiti-pazienti: Carlo Freccero, Renzo Arbore, Cicciolina (alias Ilona Staller), Marco Columbro, Lory Del Santo, Carmen Russo e Andrea Roncato.
Ogni speciale è preceduto alle 21.15 da un film di culto: si comincia stasera con Laguna Blu di Randal Kleiser con Brooke Shields appena quattordicenne, nel 35esimo anniversario dell’uscita nelle sale americane quando incassò ben 58 milioni di dollari, per continuare nelle prossime settimane con Non guardarmi, non ti sento, Ho sposato un’aliena, Karate Kid-Per vincere domani, Karate Kid-La storia continua e Roxanne.
Infine un documentario per chiudere la serata a tema. Il primo si intitola Gli anni 80. Il decennio che ci ha cambiato, ovvero gli Eighties in America quando il Giappone la invade con la sua tecnologia, la guerra fredda si riapre e il popolo vuole Reagan come presidente, c’è ancora il muro di Berlino e si teme la terza guerra mondiale, con le testimonianze di personaggi illustri da Jane Fonda e Kurt Anderson, cofondatore di Spy Magazine. Si comincia dal miracolo sul ghiaccio, l’oro americano alle Olimpiadi del 1980 conquistato da un’improbabile squadra di hockey, l’avvento di Pacman tra i videogiochi e poi di Super Mario, l’arrivo del Walkman, il primo stereo portatile che vendette 200 milioni di esemplari…