A un anno esatto dalla vendemmiata dello scorso anno del Vigneto Italia, siamo tornati all’Orto Botanico di Roma per degustarne il frutto. Anzi, i frutti, visto che parliamo di un Somma Sapienza Bianco e di uno Rosso: difficile eleggere il migliore, anche se la nostra preferenza va al primo, fresco, ricco di sensazioni e molto fruttato al naso, soprattutto alla seconda inspirazione perché “il vino va annusato sempre due volte” raccomanda Luca Maroni, l’analista sensoriale cui si deve la realizzazione di quel progetto così audace quando poetico che è, appunto, il Vigneto Italia, nonché impeccabile narratore della storia di questi due prodotti nel corso della Vendemmiata Romana Special Edition svoltasi questo fine settimana grazie a Sens Eventi e alla sua creativa Ceo Francesca Romana Maroni.
Abbiamo così brindato ai due nuovi nati insieme a loro, a Fabio Attorre, direttore del Museo Orto Botanico di Roma, e agli enologi e agli agronomi che hanno lavorato insieme, degustando con attenzione e un pizzico di emozione entrambi i calici di Somma Sapienza, ma non prima di aver applaudito il gradito ritorno degli Stornell Amo con la cantante Anna Bello, sempre pronti a rallegrare ulteriormente il clima di una giornata piena di sole con le tradizionali canzoni romanesche.
Ben 79 le varietà di vitigni riunite nel Somma Sapienza Bianco “in un solo diamante aromatico” dice Luca Maroni, in rappresentanza di ognuna delle 20 regioni e si sentono tutte: tra queste Passerina e Trebbiano d’Abruzzo, Fiano d’Avellino e Greco di Tufo, ma anche Malvasia Aromatica di Piacenza, Bellone e Moscato di Terracina. Ne conta invece 76 il Somma Sapienza Rosso e tra queste Montepulciano e Aglianico del Vulture, Gaglioppo calabrese e Piedirosso campano, oltre a Lambrusco di Sorbara, Refosco dal Peduncolo Rosso, Lacrima del Morro d’Alba e Tintilia Molisana.
Tutte riportate sulle etichette color oro e rosso rubino che si fregiano del logo dell’Università La Sapienza di Roma, proprietaria dell’Orto Botanico dove sorge il magico Vigneto Italia, blend di tutti i vitigni autoctoni italiani presenti e impiantati dallo stesso Luca Maroni nel 2018, un unicum assoluto composto da 155 varietà di uva provenienti da tutte le regioni d’Italia. “Ogni varietà era rappreentata perchè almeno un grappolino di ciascuna vite lo abbiamo raccolto – racconta ancora il patron del Vigneto Italia – ed è sempre meraviglioso notare come il genere uva, che arriva prima del genere vino, abbia tra i propri consimili una capacità di coesione, unione e affiato incredibile…”
Del Somma Sapienza sono state prodotte 600 bottiglie da mezzo litro ciascuna, 300 con uve a bacca bianca, trecento con uve a bacca rossa, un prestigioso prodotto unico al mondo in edizione limitata e non disponibile alla vendita, ma particolarmente importante e innovativo nella sua composizione e creazione, nonché portatore di un valore immateriale perché frutto di speranze e lavoro di un team affiatato. Ecco una videosintesi della presentazione di Luca Maroni introdotto dagli Stornell Amo: