Nessun prologo. La scena è subito là, dura, oscura, esplicita, come a dire ‘è di questo che parliamo, è questo che vi raccontiamo’. Un uomo con la faccia disperata e un braccio teso che dalla spalla arriva a poggiarsi con la mano su una colonnetta di blocchi di tufo, e qualcuno che gliela tiene ferma. Un altro che gli blocca la testa e dall’alto di un’impalcatura un altro ancora lancia un trolley imbottito di pesi. Sul braccio. Spaccaossa il titolo del film diretto e interpretato da Vincenzo Pirrotta a portare sul grande schermo una storia vera, di disperazione.
Nella Palermo più degradata, ci sono uomini che si sono organizzati per rompere braccia e gambe alla gente e intascare, dividendola non certo in parti uguali con le vittime, i soldi delle assicurazioni. Piano di sopra vuol dire braccia, piano di sotto, gambe. C’è pure chi ordina il servizio completo perché deve organizzare la festa della Prima Comunione alla figlia e non può sfigurare davanti agli amici e ai parenti. Però chiede, se per favore, gli spaccaossa gli possono anticipare i soldi, che mica può andare alla Prima Comunione della ragazzina tutto ingessato, che poi dopo passa e si fa rompere per bene.
Perché qualcuno lo fa per fame vera, indebitato magari fino al collo, come il ludopatico Machinetta cui dà vita un irriconoscibile Luigi Lo Cascio. Qualcun altro, come Mimmo (Filippo Luna) per non essere additato come poveraccio e mantenere alta la cultura dell’apparenza. Se ti presenti, poi non puoi più tirarti indietro. Vincenzo (Vincenzo Pirrotta) è un reclutatore, li trova lui quelli da spaccare. Vincenzo è amico di Luisa, interpretata in modo toccante e vero da Selene Caramazza. Lei si fa di crack per tentare di fuggire a un destino già scritto. Vincenzo sembra salvarla, ma poi la tirerà a fondo con lui. “Siamo nessuno mischiato col niente” le dice.
Gli uomini di Spaccaossa sono duri, incattiviti, non si fermano davanti a niente. E le donne, che non hanno potere, hanno sguardi di profonda tristezza che parlano da soli. Intensi quelli di Maria che è Simona Malato, moglie dello spietato Francesco (Ninni Bruschetta). Attonito e pieno di domande che non saranno pronunciate mai, quello di Patrizia che è Rossella Leone, la donna dell’uomo che alla fine ci lascerà la vita. Attrici con l’anima, o quello sguardo muto non si sarebbe visto. Una morte che però non sarà inutile, ma salterà agli occhi di qualcuno che finalmente si renderà conto di quell’eccessivo e crescente numero di fratture, per lo più scomposte, che negli ultimi tempi arrivano in ospedale. Perché gli Spaccaossa lavorano in team, c’è tutta una rete che va dall’operatore del 118 al medico compiacente fino all’assicuratore.
C’è solo una donna che fa più paura di quegli uomini: la madre di Vincenzo, Giovanna, anziana e cinica, che prega tutto il giorno e poi manda al macello una ragazzina cui aveva dato rifugio in casa sua. A darle vita, Aurora Quattrocchi. Spaccaossa non racconta solo il fuori di quella umanità perduta, ma scende nelle anime. Anche in quella nera di Giovanna. Per tutto il film ci siamo chiesti cosa mai avrebbe potuto ridurla così.
Scritto dallo stesso Vincenzo Pirrotta con Ignazio Rosato che firmano anche la sceneggiatura assieme a Salvo Ficarra e Valentino Picone, Spaccaossa arriva al cinema giovedì 24 novembre. Le nostre videointerviste a Vincenzo Pirrotta e Selene Caramazza e a Ficarra e Picone: