Anche i supereroi sono stati bambini. Magari non li vediamo crescere più di tanto o invecchiare, ma sicuramente sono stati ragazzi, sono andati a scuola, e al liceo si sono innamorati della più bella della classe. Come Spiderman, quello di Spider-Man Homecoming, l’ultimo film sull’uomo, o meglio, sul ragazzo ragno prodotto dai Marvel Studios e diretto da Jon Watts, in 800 sale da oggi, giovedì 6 luglio, con Warner Bros. Spider-Man Homecoming ci mostra dunque un Peter Parker, e quindi uno Spiderman, adolescente con tutti i problemi dei ragazzi della sua età, tipo sentirsi uno sfigato rispetto agli altri coetanei della scuola che lo prendono per i fondelli, a lui e al suo amico del cuore paffuto e fedele (Jacob Batalon), e tipo, appunto, perdere la testa per una compagna più grande e bellissima di nome Liz, interpretata dalla modella-attrice Laura Harrier. Lui, invece, Spiderman, è interpretato dal britannico Tom Holland, fisico asciuttissimo e atletico, non per nulla è anche ballerino ed è stato Billy Elliott nel musical omonimo, mentre al cinema lo abbiamo già visto in Civiltà Perduta di James Gray e lo rivedremo a fine anno in The Current War di Alfonso Gomez Rejon. Film dunque particolare, oltre che fresco e divertente, anche perché scaraventa definitivamente l’aracneo supereroe nel mondo degli Avengers dopo un debutto in Captain America Civil War.
Dunque, in Spider-Man Homecoming Peter è giovanissimo, ha vissuto un’avventura fantastica a fianco degli Avengers partecipando alla battaglia di Captain America e si è gasato non poco. Ed è anche normale che dopo un’esperienza del genere banchi e libri di scuola gli vadano stretti, così come la sua routine quotidiana in casa con l’amatissima zia May (Marisa Tomei), anche perché in fondo lui lo sa di essere un fico, deve solo prendere un po’ più di confidenza con i suoi superpoteri. Peter non fa che aspettare la telefonata che lo chiamerà per una nuova avventura con gli Avengers, telefonata che non arriva mai. E allora perché non fare l’eroe per conto proprio e di propria iniziativa per farsi notare dal suo mentore Tony Stark alias Iron Man alias Robert Downey, Jr.? Ci prova e ci riprova finché l’occasione giusta non arriva assieme al cattivissimo di turno, l’Avvoltoio, tale e quale a Michael Keaton, del quale poi si scoprirà anche una seconda natura….
“La vita di Peter oscilla tra il combattere con gli Avengers al non fare improvvisamente nulla – racconta Tom Holland – Tony Stark gli ha conferito l’incarico dell’amichevole Spider-Man di quartiere, cioè aiutare i gatti a scendere dagli alberi, assistere le vecchiette nell’attraversare la strada e fermare i ladruncoli, niente di troppo impegnativo. Ma quando Spider-Man inizia ad impugnare armi super tecnologiche, vuole intraprendere un percorso di apprendimento e consapevolezza delle sue nuove potenzialità”. “Tony Stark si è sempre interessato a Peter Parker – dice Robert Downey Jr. – lo aiuta nella sua impresa suggerendogli una nuova tuta e delle nuove tecnologie e lo segue attentamente per assicurarsi che sia degno di essere una potenziale recluta degli Avengers”.
Spider-Man Homecoming ci racconta quindi di un ragazzo di periferia come tanti, un ragazzo che sogna in grande, un ragazzo che a dispetto delle umili origini ce la mette tutta per camminare sulla strada giusta diventando, anzi, un eroe del bene, pronto a ripulire le strade del suo quartiere, e poi magari anche del mondo, dal ogni tipo di male, malvagità, sopruso e ingiustizia. Un ragazzo dai grandi valori che nonostante la vita tenti di dissuaderlo, resterà ad essi fedele fino in fondo. Uno Spider-Man molto più umano e attualizzato, di gran lunga più simile ai giovani di oggi che forse possono attingere alla sua determinazione per farsi coraggio e credere che in fondo, se si vuole fortemente qualcosa di buono, alla fine potranno ottenerlo.
Nel cast anche Jon Favreau, Zendaya, Donald Glover (protagonista e ideatore della serie TV Atlanta) e Tyne Daly (memoriabile detective di New York New York e mamma saggia in Giudice Amy).