“Aspettatevi di vedere cosa fa Spider-Man in questo film, cose incredibili anche per un supereroe…” Parola di Tom Holland che in occasione dell’uscita, mercoledì 15 dicembre, di Spider-Man No Way Home diretto da Jon Watts, si è materializzato sul palco dello Studio 10 di Cinecittà a Roma in versione ologramma per rispondere ad alcune nostre domande, a dirigere la conversazione Alessandro Cattelan. E ciò che ne è uscito alla fine del singolare incontro stampa con il giovane attore britannico, è stata una sorta di doppio ritratto quasi speculare dell’interprete e del suo personaggio. Per capire meglio, ammesso che non lo sappiate ancora, in Spider-Man No Way Home, terzo lungometraggio Marvel dedicato all’Uomo Ragno interpretato da Tom Holland, l’identità del supereroe in rosso viene rivelata, con tanti saluti a uno dei risvolti più importanti della storia che, in qualche modo, l’ha tenuta in piedi per tanti anni, e cioè il segreto da mantenere, con tutte quelle gag divertenti nelle quali mancava davvero poco a farsi scoprire. Chissà come la prenderanno i fan più accaniti e tradizionalisti…
“Il cambiamento è sempre positivo – risponde Tom Holland – ma fa anche paura. So che in passato Marvel e Sony hanno preso delle decisioni su alcuni personaggi che non sono state ben accolte dal pubblico (vogliamo parlare della morte di Iron Man…? n.d.r.), ma una volta visti i film, si sono innamorati dei cambiamenti. Ogni decisione a riguardo ha una sua ragione e mi auguro che i fan possano godersi questo nuovo aspetto del personaggio che amano così tanto. Sono curioso di scoprire che cosa proveranno… Per me come attore la sfide e il cambiamento sono sempre qualcosa di positivo, perché significa che fai cose nuove, e quando ho saputo ciò che sarebbe successo a Spider-Man in questo film, la cosa ha suscitato subito il mio interesse, ma sono anche preoccupato”.
Dunque Spider-Man viene smascherato e tutti sapranno che sotto quella tuta, diventata sempre più tecnologica anche grazie al generoso intervento di Tony Stark/Iron Man, c’è Peter Parker, che viene accusato di essere un pericoloso criminale e quindi è caccia aperta. Ci vanno di mezzo anche la sua ragazza Mary Jane, interpretata dalla bellissima Zendaya, e il suo migliore amico Ned cui dà vita Jacob Batalon. “Credo che Peter Parker ne soffrirà più di Spiderman perché il motivo per cui indossare la maschera era proprio quello di proteggere le persone che ama – dice Tom Holland – per me come attore invece è stato bello girare più scene senza la maschera, perché adesso che sanno tutti chi sono, non devo indossare sempre il costume e lavoro decisamente più comodo…”
Così il nostro supereroe filante cerca una soluzione e chiede aiuto niente meno che a Doctor Strange che “non è tanto un mentore – specifica Tom Holland – tutti continuano a pensarlo come il sostituto di Tony Stark per Spider-Man, ma è più un amico, un collega che ha gli strumenti che servono a Peter Parker per risolvere i suoi problemi. Purtroppo le cose si metteranno male, si aprirà il multiverso, eccetera eccetera…” Di quell’eccetera eccetera posso svelarvi ben poco, ma vi assicuro che in quanto a spettacolarizzazione Spider-Man No Way Home non ha nulla da invidiare ai due film precedenti della trilogia, e che ci sarà da ridere, da sorprendersi e anche da commuoversi. Il nostro Universo non sarà forse il migliore, ma anche gli altri non scherzano, e da lì può arrivare brutta gente, ma anche qualcuno di molto simile al nostro eroe che imparerà presto a fare gioco di squadra per dargi una mano, qualcuno con la sua stessa ideologia, quella che preferisce aggiustare piuttosto che distruggere… Il prezzo da pagare però sarà alto, anche per un piccolo supereroe dall’anima grande come la sua.
Resta comunque una gran bella cosa crescere assieme a qualcuno. Per noi potrebbe essere un fratello, una sorella, un amico, un cane. Per Tom Holland a quanto pare è Spider-Man: “Spider-Man ha cambiato la mia vita, negli ultimi sei anni ho incontrato persone che resteranno miei amici per sempre, ho imparato lezioni di vita e come essere un professionista, rispettoso, come gestire una vita di notorietà e creatività, è stata una lezione infinita. E trovo molto interessante che Spider-Man No Way Home parli di Peter Parker che deve affrontare la fama e la notorietà, che è un po’ la stessa cosa che in un certo senso ho dovuto fare io con i due precedenti film, e mi sono sentito come se imparassi da Peter e come se in questo film Parker impari da me, perché sta vivendo qualcosa che io ho già vissuto. Ho molto quindi in comune con Spider-Man per quel che vive in questo momento, ma io ho sicuramente più pro che contro nel trovarmi dove sono, e sono davvero felice di essere stato il piccolo Spider-Man che ha vissuto tutto questo processo”.
Processo che è soprattutto crescita: “Spider-Man in questo film prende decisioni che non credo la maggior parte delle persone siano in grado di prendere – ci svela Holland – diventa un vero leader ed è incredibilmente divertente ed entusiasmante per me portare tutto ciò sullo schermo. Spider-Man è cresciuto, ora ha una sua identità e prende il controllo della sua vita, mi è piaciuto molto interpretarlo”. Crescere vuol dire anche prendersi le proprie responsabilità, anche queste condivise tra interprete e personaggio: ”è stato bello poter condividere le mie responsabilità con Spider-Man. Per me fare l’attore è una grande responsabilità, molto più che avere semplicemente un lavoro, ci sono giovani che lottano per ragioni molto diverse e magari guardano Spider-Man per capire come andare avanti, o semplicemente per godersi un momento di leggerezza, una fuga, un’evasione. Per me questa è una responsabilità che porto con grande orgoglio e che prendo molto seriamente. Ciò che per me è davvero è importante riguardo a questo film, oltre ovviamente battere il record al botteghino, è toccare il cuore delle persone, far sì che i fan si possano sentire parte di qualcosa di più grande, di una famiglia, perché questi film li facciamo per i fan e mi auguro che nel corso di questo tour stampa il pubblico possa vedere che ci piace tantissimo portare gioia, soprattutto dopo gli ultimi due anni”.
Tom Holland ha debuttato come Spider-Man in Captain America: Civil War nel 2016, per tornare nei suoi aderenti panni l’anno dopo in Spider-Man: Homecoming, l’anno dopo ancora in in Avengers: Infinity War e ancora in Avengers: Endgame, per essere il protagonista assoluto in Spider-Man: Far from Home due anni fa ed ora in Spider-Man: No Way Home. “Per me è stato incredibile – conclude Tom Holland – sono cresciuto guardando i film di Spider-Man da bambino, è sempre stato il mio personaggio preferito e dargli vita io stesso è stato un grandissimo onore. Così come avere l’opportunità di condividere lo schermo con qualcuno dei miei cattivi preferiti del passato ha fatto sì che quella ricompensa per me fosse di gran lunga migliore…” In Spider-Man No Way Home ritroviamo anche Benedict Cumberbatch, Marisa Tomei, Jon Favreau e …
Ecco il nostro videoincontro con Tom Holland: