Gli animali sono fantastici. Tutti. Capaci d’amore come neanche l’uomo può essere, a prescindere, pronti e aperti a stabilire un legame duraturo e fedele, soprattutto se sentono che anche tu li ami, e se fai qualcosa per loro, ti ringrazieranno per sempre. E se il cane è il migliore amico dell’uomo, e non si discute, dovreste vedere un pellicano… Storm Boy Il ragazzo che sapeva volare, al cinema da giovedì 24 giugno, racconta la sorprendente amicizia tra un bambino isolato dal mondo cosiddetto civile, e, appunto, un pellicano. Diretto da Shawn Seet e tratto dal celebre racconto del 1964 di Colin Thiele – già portato sul grande schermo nel 76 in un adattamento di Henri Safran – il film comincia con Michael Kingley, interpretato dal Premio Oscar Geoffrey Rush, già in età avanzata, uomo d’affari deluso e disincantato, ma ancora amministratore della società da lui fondata ad Adelaide dove è costretto a tornare per votare la concessione di sfruttamento di un terreno agricolo a un’industria mineraria. La società è da tempo guidata dal genero Malcolm Downer (Erik Thomson) sicuro che il Consiglio approverà senza un battito di ciglia, ma Michael non è tanto convinto. E poi c’è Maddy (Morgana Davies), sua nipote, una sorta di Greta Thumberg australiana che gli racconta delle cose e lo fa tornare indietro nel tempo, fino a quella spiaggia nel lontano Coorong National Park dell’Australia Meridionale dove ha vissuto tutta la sua infanzia con suo padre (Jai Courtney) deciso a proteggerlo dal mondo, e con i suoi pellicani, uno in particolare, Mr. Percival, che diventerà per lui davvero importante.
Ricorda, Michael, l’incontro con l’aborigeno Fingerbone Bill (Trevor Jamieson) nel giorno in cui bracconieri senza scrupoli spararono ai pellicani uccidendo anche la madre di tre cuccioli che il ragazzo portò a casa e, contro ogni logica previsione, nutrì e crebbe come avrebbe fatto la loro mamma. Uno di loro era Mr Percival. Fingerbone chiamava quel ragazzino audace, entusiasta della vita e amante della natura Storm Boy, il ragazzo nella tempesta. E sarà proprio una tempesta a rimandare magicamente quel voto, mentre Michael farà pace con il suo passato e con se stesso, e salverà una piccola parte del pianeta. Ma da qualche parte si deve pur cominciare.
“Storm Boy è un racconto di formazione, una favola ecologista – dice il premio Oscar Geoffrey Rush – dove interpreto un ruolo diverso dai miei soliti eccentrici. Per noi in Australia il legame spirituale con la natura è un elemento fondamentale. Con l’arrivo del Covid e durante la pandemia, stando a casa, abbiamo potuto guardare la terra con occhi nuovi e capire quanto l’uomo sia invadente e quanto sia necessario preservare gli spazi liberi e aperti. Abbiamo dato al pianeta tempo di respirare”. Poi aggiunge: “lo sceneggiatore Justin Monjo ha fatto eco molto abilmente alla semplicità di una storia d’infanzia adattandola alla storia contemporanea, prendendo un po’ del linguaggio di Thiele e incorporandolo nel nuovo racconto. Ci sono momenti che lasciano senza fiato; è una narrazione emozionante ed è molto commovente seguire un bambino che viene coinvolto in un tale amore per il mondo della natura“.
Bravissimi anche i pellicani con i quali si è cercato di stabilire un legame emotivo, come spiegano i produttori. In tutto, cinque esemplari salvati e allevati sin da cuccioli, e poi addestrati, il che è stato facile perché sono uccelli molto intelligenti. Ma per creare empatia e complicità con il piccolo protagonista di Storm Boy, l’esordiente e bravissimo Finn Little, hanno fatto passare loro del tempo insieme, e il legame si è instaurato per davvero. Un po’ più complicato, ma assolutamente fattibile, far capire loro chi avrebbero interpretato Mr Proud, chi Mr Ponder e chi Mr Percival… “Abbiamo fatto sì che esprimessero ognuno il proprio carattere. I pellicani sono animali con caratteri molto forti che si distinguono molto l’uno dall’altro – ha spiegato il regista – siamo riusciti a decidere chi avrebbe interpretato Mr Percival, quale Mr Ponder, e quale Mr Proud sulla base delle singole attitudini. Poi Salty, un esemplare maschio, aveva imparato a lavorare a stretto contatto con Finn. La scelta non poteva che ricadere su di lui per il personaggio principale di Mr Percival”. Un film che tutti dovrebbero vedere, grandi e piccoli, poetico e attuale più che mai, con una splendida fotografia, paesaggi da favola e a tratti anche commovente, con un messaggio forte e chiaro: se non facciamo qualcosa subito per il nostro pianeta, se non cominicamo a cambiare sul serio, presto saranno guai, per noi e per la natura. L’unico rischio è che, dopo averlo visto, i vostri figli vi chiedano di adottare un pellicano… preparatevi.