Si intitola Morabeza il nuovo disco di Tosca che esce venerdì 25 ottobre e che è stato presentato ad Alice nella Città, sezione parallela e autonoma della Festa del Cinema di Roma, assieme a un docufilm intitolato Il suono della voce, prodotto da Leave e Rai Cinema per la regia di Emanuela Giordano. Morabeza nasce da un tour mondiale durato più di tre anni del quale l’artista romana ha tratto una sorta di reportage, Il suono della voce, appunto. Perchè la musica, dice Tosca, è la prima lingua di un popolo, e lei il mondo lo vuole conoscere proprio attraverso la musica. E la voce fa da filo conduttore che unisce i punti più distanti e diversi: del resto un vocalizzo arabo è così diverso da un canto napoletano? si chiede ad Algeri. E a Rio, in Brasile, si canta pure Bella ciao. Un viaggio per conoscere storie, culture, persone, donne soprattutto, donne che si battono in difesa dei loro valori, che combattono malattie, che si oppongono alla violenza dell’integralismo e del fanatismo, che si occupano dei bambini. Tutto si lega quindi, immagini, suoni, incontri. Prodotto e arrangiato da Joe Barbieri, Morabeza contiene canzoni originali, rivisitazioni attualizzate di classici della musica dal mondo, brani della tradizione. Con tutto ciò Tosca gioca con la sua voce in quattro lingue – francese, portoghese, arabo, italiano e pure il romanesco – e la mescola a quella di grandi artisti che ha incontrato durante il viaggio, come Ivan Lins, Arnaldo Antunes, Cyrille Aimée, Luisa Sobral, Lenine, Awa Ly, Vincent Ségal, Lofti Bouchnak, Cèzar Mendes. Ne abbiamo parlato direttamente con lei, ecco la nostra videointervista a Tosca:
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