Torna True Detective, la pluripremiata serie cult firmata Nic Pizzolatto e targata HBO. La terza stagione, otto episodi al via su Sky Atlantic in contemporanea con gli Stati Uniti lunedì 14 gennaio in versione originale alle tre del mattino (cioè stanotte) e poi in prima serata, e lunedì 21 gennaio in italiano, è ambientata in Arkansas e dopo Matthew McConaughey e Woody Harrelson della prima stagione – ora tra i produttori della terza assieme a Scott Stephens (WestWorld) – e Colin Farrell, Vince Vaughn, Rachel McAdams e Taylor Kitsch della seconda, stavolta vede un solo protagonista, Mahershala Ali, Premio Oscar per Moonlight e Golden Globe per Green Book, nei panni del detective Wayne Hays, ma il meccanismo della narrazione memore, le atmosfere cupe e dolorose e lo stile lento e sincopato del racconto di True Detective 3 sono fedeli alla serie. Ecco dunque che la storia va a ritroso e che a narrarla tra incubi e ricordi è il protagonista, il detective Wayne Hays appunto, i cui ultimi 35 anni sono stati i peggiori della sua vita per essersi imbattuto in un caso che ha dato forse un senso alla sua carriera e al tempo stesso ne ha decretato inesorabilmente la fine.
Era il 1980 lui quando assieme al suo partner Roland West (Stephen Dorff di Somewhere e Immortals) inizia a indagare sulla scomparsa di due ragazzini di sette anni, fratello e sorella, spariti nel nulla nell’altopiano di Ozark. Il racconto di True Detective 3 e di Wayne Hays comincia da lì, da un macabro omicidio, e a colpi di flashback rivive per la sua memoria e per lo spettatore, un racconto costellato di situazioni agghiaccianti e di personaggi che ne resteranno coinvolti e sconvolti esattamente come lui, tra i quali l’insegnante e scrittrice Amelia Reardon (Carmen Ejogo di Selma La strada per la libertà e Animali fantastici e dove trovarli) che diventerà sua moglie, ma non sarà un matrimonio felice. L’indagine non è stata facile, mancano spesso pezzi, e quelli che ci sono non combaciamo, poi, a dieci anni dall’inizio, una svolta. Ma il detective Hays non è più quello di una volta e anche i suoi ricordi sono in pezzi, si passa da un decennio all’altro e anche nel riepilogo di quella ricerca della verità che fu ci si imbatte in buchi neri e tunnel senza uscita. Il tempo non è dalla sua parte e non lo è mai stato.
Dietro la macchina da presa di True Detective 3 lo stesso Nic Pizzolatto al suo debutto da regista, e con lui ci sono anche Jeremy Saulnier (Green Room) e Daniel Sackheim (The Americans, Dr. House, Lie to Me).