Se dici Tulipani pensi subito all’Olanda. E alla Puglia no? Immaginate una storia tipo questa: 1953, un contadino olandese si innamora di una splendida ragazza pugliese dopo essere arrivato nel paese di lei in bicicletta direttamente dall’Olanda dopo che un’alluvione ha distrutto, tra mille altre cose, anche la sua fattoria. Gauke, così si chiama lui, diventa presto l’eroe del villaggio: commercia in tulipani naturalmente, è appassionato, onesto, niente compromessi o debolezze nei confronti della mafia locale, aiuta anzi la comunità a resistere al pizzo, ed è pure bello, il che non guasta affatto. Gauke si fa dunque presto tanti amici, come il fabbro Piero e sua moglie Chiara, e come Immacolata, poi però un giorno improvvisamente scompare. E adesso, a trent’anni di distanza, ecco sua figlia Anna con ciò che resta di sua madre, una ragazza canadese che arriva in Puglia per spargerne le ceneri, alla quale Immacolata racconta a suo modo, e cioè con tanta passione e colore, il suo passato rivelandole le sue radici. In anteprima italiana stasera, mercoledì 19 giugno, al Cinema Aquila di Roma e dal 20 giugno nelle sale Tulipani Amore, onore e una bicicletta, film diretto dal premio Oscar Mike Van Diem e girato tra la Puglia e il Canada, un po’ favola un po’ realtà, tra ironia e malinconia, con Gijs Naber nel ruolo di Gauke, Ksenia Solo in quello di Anna, Giorgio Pasotti che è il fabbro Piero e Donatella Finocchiaro sua moglie Chiara, Michele Venitucci che fa Vito mentre Giancarlo Giannini è un ispettore di polizia italiano che si chiama niente meno che Catarella, e che indaga su quanto accaduto, il che gli resta un po’ difficile visto il racconto infiocchettato di Immacolata che è un’insolita Lidia Vitale in versione pugliese che abbiamo incontrato ai Ciak d’Oro 2019 e che così ci ha parlato di Tulipani:
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