Tutti i padri vogliono far morire i loro figli, in prima nazionale all’Orologio di Roma

di Patrizia Simonetti

Una casa al mare, una famiglia borghese, il ritorno del padre dopo quindici anni di silenziosa assenza

. Si dice malato e per questo prima di morire vuole ricucire il rapporto con il figlio che vive lì con la madre e che non ha mai conosciuto. Nascerà uno scontro tra l’uomo, fiero protagonista del Sessantotto animato da ideali libertari, e il ragazzo cui invece appare come un bambino mai cresciuto che ha goduto di situazioni privilegiate di cui lui ha pagato e paga le conseguenze. Debutto in prima nazionale giovedì 12 marzo al Teatro dell’Orologio di Roma in sala Orfeo per Tutti i padri vogliono far morire i loro figli, messo in scena dalla compagnia CK Teatro, un testo di Fabio Morgan e Leonardo Ferrari Carissimi, che cura anche la regia, liberamente ispirato ad Affabulazione di Pier Paolo Pasolini di cui muta però completamente i contenuti. In scena Irma Ciaramella, Anna Favella, Chiara Mancuso, Luca Mannocci e Mauro Santopietro. “La tragedia che esplode nel figlio è quella di un risarcimento affettivo che non ha più luogo – spiega il regista – la vera perdita è quella del padre ed è perdita mortale”. Lo spettacolo resta all’Orologio fino al 3 aprile.