Un altro ferragosto: videoincontro con Paolo Virzì e il cast corale

di Angelo Costanzo

“È un bilancio sul tempo che passa su queste due famiglie in cui non arriva certo la maturità, caso mai diventano più fragili”

. Paolo Virzì parla così del ritorno sul grande schermo, dopo 28 anni, in Un altro ferragosto, dei Molino e dei Mazzalupi, le due famiglie di villeggianti di Ferie d’Agosto. Nel film del regista toscano, in sala dal 7 marzo, si consuma il nuovo incontro tra le due tribù a Ventotene, isola della memoria antifascista al centro della scena e della sceneggiatura: i Molino, arrivati insieme agli amici di sempre nella villa di Ventotene per trascorrere un’ultima estate con Sandro (Silvio Orlando), impegnato negli ultimi sprazzi di lucidità, con il nipotino Tito, nel redigere una lettera a Ursula von der Leyen per salvaguardare l’isola; e i Mazzalupi, sbarcati in diretta social a Ventotene per celebrare il matrimonio tra l’influencer Sabry (Anna Ferraioli Ravel) e il suo manager coatto e fisicato Cesare Corchiani (Vinicio Marchioni), un evento della nuova mondanità kitsch che attira anche loschi emissari del nuovo potere politico in cerca di una candidata vincente al Parlamento.

Uno scontro ormai post-ideologico, la cui morale è riassunta nel monologo di Emanuela Fanelli nei panni di Daniela, misteriosa ex di Cesare, uno sfogo esilarante e tragico, crudo e concreto, che nell’improvviso irrompere inchioda interlocutori e spettatori all’evidenza dello spaesamento contemporaneo.

In Un altro Ferragosto tornano l’insicura moglie di Sandro, Cecilia (Laura Morante), l’adolescente di ventisette anni fa Marisa (Sabrina Ferilli), ora zia preoccupata per le nozze di Sabry, accompagnata da uno dei nuovi personaggi, un improbabile ingegnere interpretato da un sempre brillante Christian De Sica.

Altro nuovo ingresso è quello di Andrea Carpenzano, interprete di Altiero, figlio di Sandro, ricco imprenditore digitale e brusco marito di un fotomodello americano, mentre tornano, tra disillusione e disperazione, tanti personaggi del film vincitore del David di Donatello nel 1996, anzi involucri, come preferisce definirli Vinicio Marchioni: Roberto (Gigio Alberti), Luciana (Paola Tiziana Cruciani), Rocco Papaleo. Sottotraccia la struggente presenza dei due grandi assenti di Un altro Ferragosto: Ennio Fantastichini e Piero Natoli.

“Quando loro mi sono apparsi in sogno, insieme ai confinati di Ventotene, tra cui Sandro Pertini, ho capito che era ora di realizzare il seguito di Ferie d’Agosto – ha detto Paolo Virzì Un altro Ferragosto è anche un film sulla morte, che fa parte della vita, ma si parla pure di nascite e rinascite, innamoramenti e amori mai finiti. Ferie d’Agosto – ha aggiunto Virzìera il mio secondo film, era girato male, mi interessava solo raccontare i desideri e le paure dei personaggi. Oggi sono tecnicamente più bravo, ma non sono più il trentenne di allora. Anche Ventotene è cambiata, ma resta il simbolo dell’idea fondativa della convivenza civile del dopoguerra. E tornarci oggi era importante, mentre esplodono le guerre e la democrazia è in crisi”. Il  videoincontro con Paolo Virzì, Silvio Orlando, Laura Morante, Sabrina Ferilli, Christian De Sica, Andrea Carpenzano, Vinicio Marchioni, Anna Ferraioli Ravel, Emanuela Fanelli: