“Davanti a quelle centomila persone ci siamo rese conto che non bastava, che non dovevamo fermarci, che avevamo il dovere di andare avanti. Perché questo è un problema che non finisce, anzi, pare che peggiori di giorno in giorno, è un’emergenza nazionale…” Così Fiorella Mannoia questa mattina alla Casa Internazionale delle Donne a Roma ha risposto alla nostra domanda sulla nascita della Fondazione Una Nessuna Centomila, stesso nome di quel megaconcerto di un anno fa a Campovolo Arena, il più grande concerto contro la violenza sulle donne che si sia mai realizzato del mondo, che ha raccolto più di un milione e mezzo di euro suddiviso per sette centri antiviolenza italiani. L’ultima vittima della violenza maschile è Michelle, la ragazza romana uccisa a coltellate 5 giorni fa dal suo ex di soli 17 anni “cui dedichiamo questa giornata“, ci dice Fiorella.
Successo chiama successo, così Una Nessuna Centomila torna a farsi musica, ancora in un arena, quella di Verona però, il 26 settembre prossimo. Sul palco torneranno tre artiste del primo concerto evento, e cioè sempre lei, Fiorella Mannoia, con Alessandra Amoroso e Emma, cui si aggiungono, per il momento, Annalisa, Elodie e Francesca Michielin, con la novità di qualche maschietto, come Brunori Sas, Tananai, Samuele Bersani. Biglietti disponibili già da domani. Come annunciato dalla Mannoia, il concerto Una Nessuna Centomila si ripeterà più volte.
I proventi andranno a strutture individuate sulla base di criteri di trasparenza e tracciabilità, grazie al lavoro di selezione effettuato dalla già citata Fondazione Una Nessuna Centomila, nata dall’evento live del 2022 grazie alla volontà delle quattro fondatrici: Fiorella Mannoia (Presidente Onoraria), Giulia Minoli (Presidente), Celeste Costantino e Lella Palladino (Vicepresidenti). Il suo obiettivo è la promozione della prevenzione e del contrasto della violenza maschile sulle donne, sostenendo l’educazione all’affettività nella scuole e il superamento di stereotipi e pregiudizi culturali che legittimano la violenza, e supportare i centri antiviolenza e le case rifugio, contribuendo peraltro al riconoscimento della professionalità specialistica delle operatrici che vi lavrano, salvando con coraggio e dedizione tante donne.
“La violenza sulle donne è un problema culturale ed è fondamentale che chi fa cultura in Italia si faccia portatrice e portatore di un percorso per eliminarla – ripete più volte Fiorella Mannoia – Per questo abbiamo deciso di dare vita alla Fondazione Una Nessuna Centomila, per allargare il coinvolgimento di chi può contribuire al cambiamento, con l’ambizione di moltiplicare i momenti di solidarietà e diffusione del racconto del fenomeno. Partiremo subito con nuove iniziative di carattere nazionale e territoriale”. A tal proposito, la presenza di Anna Foglietta alla presentazione della doppia iniziativa si speiga con l’istituzione di una sorta di laboratorio artistico ad hoc: “La nostra idea – spiega Anna Foglietta – è quella di creare, attraverso le menti che sono state chiamate, me, Caterina Caselli, Paola Cortellesi, Massimiliano Caiazzo, Edoardo Leo, e altre persone che verranno ingaggiate come teste pensanti, dei nuovi format e raggiungere capillarmente i luoghi che ne hanno più bisogno“.
“Come Fondazione ci impegneremo, come già avviene a livello internazionale, per far sì che il linguaggio universale dell’arte, dalla musica al teatro al cinema e alle mostre, possa contribuire al cambiamento culturale necessario – spiega poi la Presidente Giulia Minoli – e per sostenere i centri antiviolenza, i percorsi di empowerment delle donne ad essi collegati e i progetti nelle scuole sull’educazione all’affettività”.
“Tutte noi concordiamo che la violenza maschile contro le donne ha una radice culturale – aggiunge la vicepresidente Celeste Costantino – E tuttavia troppo spesso non ci si interroga su chi fa la cultura. Nel nostro Paese la cultura è per la maggior parte appannaggio degli uomini. Una circostanza che determina un’assenza enorme nello sguardo e che non permette di compiere i passi necessari a costruire relazioni tra i sessi rispettose dei diritti e della libertà delle donne. È proprio questa la ragione per cui Una Nessuna Centomila ha deciso di coinvolgere direttamente le donne e gli uomini che fanno cultura in Italia. Non come semplici testimonial della Fondazione, ma come protagonisti attivi nella costruzione di un’idea di società in cui non ci sia più spazio per la violenza”.
“Ogni volta che c’è un femminicidio, e in Italia succede in media ogni 3 giorni, si levano voci indignate e si annunciano inasprimenti delle pene. Intanto si dimentica che a fronte di circa 120 donne che ogni anno continuano a perdere la vita per mano di un uomo, ce ne sono decine di migliaia che rinascono a una nuova vita nei tanti centri antiviolenza e nelle case rifugio accompagnate con abnegazione e passione politica da migliaia di operatrici. La Fondazione Una Nessuna Centomila nasce per essere concretamente, e creativamente, al loro fianco – afferma Lella Palladino, sociologa e vice presidente – Vogliamo sostenere i percorsi di autonomia e reinserimento lavorativo delle donne che hanno subito violenza, perché l’indipendenza economica è fondamentale per sottrarsi a relazioni violente”. La nostra videointervista a Fiorella Mannoia e Celeste Costantino e l’intervento di Anna Foglietta: