Al via giovedì 9 marzo al Brancaccino di Roma la terza edizione di Una stanza tutta per lei, rassegna teatrale tutta al femminile nata da un’idea di Marioletta Bideri, in collaborazione con Daniele Salvo, che cura anche la direzione artistica, e Melania Giglio.“Era da tanto tempo che desideravo creare un evento dedicato alle donne, trovare un luogo dove le attrici più note, e anche le più giovani, potessero esprimere il loro talento raccontando con dei reading, con il canto, con monologhi e attraverso brani di letteratura, l’universo femminile – spiega Marioletta Bideri – volevo si potesse fare un viaggio nel cuore, nella mente, nelle emozioni delle donne, che riuscisse a parlare alla pancia degli spettatori. E far conoscere e sostenere le tante ONLUS e Associazioni che lavorano ogni giorno per aiutare le donne in difficoltà”. Una rassegna che Daniele Salvo riassume così: “otto attrici, otto donne che cercano incessantemente una nuova identità. L’essenza delle donne del terzo millennio”. Una stanza tutta per lei apre con L’amore al tempo delle mele, spettacolo di Michela Andreozzi che è in scena, di Paola Tiziana Cruciani che ne cura la regia, e di Giorgio Scarselli, con musiche live di Alessandro Greggia, un viaggio a ritroso nel tempo fino a quel momento in cui le donne a loro spese, hanno cominciato a capire le prime tragiche, irresistibili e divertentissime conseguenze dell’amore. Eppure davvero a nessuna piacerebbe tornare indietro a quell’incantevole istante in cui non si era né carne né pesce, ma in cui tutto stava per accadere? Seguono Amorosi assassini di e con Valeria Perdonò, Voce di donna di e con Melania Giglio, La moglie – Viaggio alla scoperta di un segreto di Cinzia Spanò diretta da Rosario Tedesco, Il gattopardo – Lettura in 4 serate con Maria Paiato e la regia di Giulio Costa, tratto da Giuseppe Tomasi Di Lampedusa, Il viaggio di Felicia di Claudio Pallottini con Federica Bern diretta da Marco Simeoli, Lescano – Le dive dello swing con Ladyvette, spettacolo di Giorgio Serafini Prosperi, che cura anche la regia, e di Teresa Federico con le musiche al pianoforte di Giorgio Gori, per chiudere con La donna gigante di Lidia Ravera, in scena Athina Cenci.
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