Underworld Blood Wars, il cuore di mamma di una vampira squarta licantropi

di Patrizia Simonetti

Se il nero non è il vostro colore preferito e non credete all’esistenza di Dracula e dell’Uomo Lupo

, lasciate stare. Infatti a meno che non siate fan della serie, Underworld Blood Wars, quinta pellicola della saga, in sala da oggi, giovedì 6 aprile, con Warner Bros Italia – stesso giorno di uscita dell’ultima avventura dei Puffi, pensa te – non fa per voi. Più duro di Gomorra, più pulp di The Hateful Eight, più gotico del Trono di Spade, il cui grande inverno in confronto al profondo nord con tanto di aurora boreale è un pomeriggio di primavera. Qui peraltro, tra cascate ghiacciate e il vento che sibila incessantemente, vive nascosta e indisturbata, in grotte illuminate con le torce, una stirpe di vampiri biondi che peraltro tanto somigliano a Khaleesi madre dei draghi. Ed è l’unica macchia di colore chiaro in tutto il film dominato dal nero e dal blu notte, con qualche sfavillio di alluminio. Se invece vampiri e licantropi vi piacciono ma avete perso i primi quattro film della saga, niente paura (si fa per dire): all’inizio di Underworld Blood Wars la protagonista Selene (sempre Kate Beckinsale), guerriera vampira, vi riassume tutta la storia. Dal primo film del 2003 passando per Underworld Evolution nel 2006, Underworld Rise of the Lycans del 2009 e Underworld Awakening del 2012, continua ancora l’eterna lotta tra vampiri e Lycans, in pratica lupi mannari che da uomini, comunque piuttosto rozzi, si trasformano in bestioni pelosi e pieni di zanne quando si arrabbiano, proprio come faceva il caro, vecchio, verde e incredibile Hulk. Siamo arrivati al punto in cui la bella e indistruttibile Selene deve guardarsi sia da loro che dagli altri vampiri che l’hanno tradita e le restano solo un paio di amici: David (Theo James) cui lei ha salvato la vita e la salverà ancora, e il padre di lui Thomas (Charles Dance del Trono di Spade, peraltro), tanto riconoscente da rimetterci non poco per salvarla a sua volta, ovvero permettere al figlio di farlo. Il suo nemico peggiore adesso è Marius (Tobias Menzies di Outlander), capo attuale dei Lycans che ha finito la riserva di sangue in frigo che peraltro era del licantropo Michael, grande amore di Selene che Marius ha ammazzato. Adesso Marius vuole il sangue della figlia di Selene, nata proprio dal suo amore per Michael, perché ibrida e quindi dal plasma così potente da rendere immortale e invincibile, ma Selene, pur di proteggerla, ha rinunciato a lei e non sa nemmeno dove l’amore di mamma si trovi. Tra combattimenti truculenti e colpi di sciabole in volo da tagliare a metà un lupo mannaro imbufalito così come Sandokan aveva quasi fatto con la povera tigre, morti e resurrezioni – che a saperlo che basta immergersi nell’acqua ghiacciata per tornare nella terra dei vivi – gelosie e tradimenti, tutto in una città notturna dove non si vede uno straccio di essere umano, Underworld Blood Wars non poteva chiamarsi in altro modo. E pensare che stavolta è diretto da Anna Foerster, una donna, al suo primo lungometraggio. Poi chiamatelo sesso debole.