“Dei è il titolo che avrei voluto usare io per il mio film, solo che se l’è inventato lui, altrimenti l’avrei l’avrei usato al posto di Euforia”. Così nella nostra videointervista che trovate a fine articolo Valeria Golino, coproduttrice con Buena Onda, e quindi assieme a Riccardo Scamarcio e Viola Prestier, di Dei appunto, opera prima come film di narrazione di Cosimo Terlizzi, in sala da giovedì prossimo 21 giugno e presentato questa mattina al Maxxi di Roma. “Ammiro Cosimo e adoro tutti i suoi lavori precedenti alcuni dei quali abbiamo anche prodotto e coprodotto – continua Valeria Golino – e pensavamo con Riccardo e Viola che fosse pronto visto che aveva voglia di fare un’altra cosa, un film che non fosse solo di verità ricomposte ma di narrazione e drammaturgia”.
Dei racconta molte cose, racconta di un ragazzo di nome Martino (Luigi Catani) che a un certo punto della vita deve fare una scelta tra il mondo rurale dove è nato e cresciuto fino a quel momento in un paese della campagna pugliese, e la città che in questo caso è Bari dove, nonostante non sia iscritto, frequenta le lezioni di filosofia all’Università grazie alla sua amica Valentina (Angela Curri), là dove si insegna che la bellezza è fatta di contrasti e contraddizioni, di “apollineo e dionisiaco”, e dove Martino, e non solo, resta affascinato da un gruppo di ragazzi bizzarri e divini (Andrea Arcangeli, Marina Catalfamo, Andrea Piccirillo, Matthieu Dessertine), così diversi da lui da volerne diventare amico e compagno di follie, il tutto molto autobiografico per il regista pugliese: “c’è qualcosa nel movimento emotivo di Martino, nel conflitto e nella scelta che deve fare tra il mondo rurale e la città, quindi in questo cammino o passaggio, che mi rappresenta – ci rivela Cosimo Terlizzi nella nostra videointervista – nella fascinazione verso il mondo del pensiero e dell’intelletto legato all’università, e poi la sua famiglia legata alla terra, questa voglia di cambiamento non del tutto consapevole di ciò che poi comporterà il cambiamento stesso”. Nulla di trascendentale, intendiamoci, ma una sorta di rito di iniziazione all’età adulta attraverso il quale si passa in molti: “penso che sia proprio questo momento di crescita legato al passaggio dall’adolescenza all’età adulta e quale sentiero poi prendiamo, la scelta determinante per la nostra vita” dice ancora il regista che firma anche il soggetto e la sceneggiatura di Dei, e Valeria Golino aggiunge: “poteva sembrava che non avrebbe lasciato traccia invece questa cosa poi si ripercuote nel bene e nel male per il resto della tua vita”.
Tornando a Euforia, il secondo film da regista di Valeria Golino dopo Miele, presentato a Cannes e nelle nostre sale dal 25 ottobre, lei stessa ci racconta: “Miele e Euforia dono come fratello e sorella, si somigliano, forse perché la mamma è la stessa; Euforia è un’evoluzione di Miele, Miele era più obliquo e strano, Euforia è più alto e robusto, come se Miele fosse la ragazza e Euforia il ragazzo, infatti Miele aveva per protagonista una donna che era Jasmine Trinca e Euforia due uomini che sono Valerio Mastandrea e Riccardo Scamarcio; sono io che sto cercando di trovare il mio stile”. E se dovesse scegliere tra continuare a dirigere o a produrre, non ci penserebbe due volte: “dirigere senza dubbi, fare il produttore è veramente il lavoro più ingrato del cinema, credo che Dei sia l’ultimo film che produco, continueranno a farlo Riccardo e Viola, io faccio già l’attrice e la regista, a meno che non mi ricapiti Cosimo che mi dica ‘voglio fare una cosa stupenda’…” La nostra videointervista a Valeria Golino e Cosimo Terlizzi: