Una città in bianco e nero fatta di grattacieli e palazzi grigi, un ragazzo e una ragazza su due balconi di fronte si passano con un cavo una rosa e una lettera, poi lei prova con un anello, ma quello cade nel vuoto…. È il cortometraggio di Anima Fragile, ballata struggente di Vasco Rossi del 1980 che ad oggi non aveva ancora un videoclip, visibile da poche ore su Youtube (QUI) e per chi volesse, scaricabile tramite un QR-Code contenuto nel cofanetto Colpa d’Alfredo R>PLAY Edition 40th in edizione speciale da collezione, fuori da venerdì 27 novembre con il quale Sony Music (Legacy Recordings) celebra i quarant’anni dell’album omonimo, il terzo del Blasco uscito per l’etichetta Targa, così come aveva fatto a dicembre 2018 con la ripubblicazione del primo album …ma cosa vuoi che sia una canzone… e nel settembre 2019 con Non siamo mica gli Americani!
“Il sogno di chi fa questo lavoro” dice in conferenza stampa Stefano Patara, Executive Director Legacy & Strategic Marketing di Sony Music Italy. “Tutto ciò è l’esempio perfetto di come più Vasco Rossi diventa intimista e autobiografico più diventa universale – spiega Arturo Bertusi, regista del cortometraggio Anima Fragile e art director del cofanetto Colpa d’Alfredo – per cui abbiamo scritto questa storia prendendo spunto dalla frase della canzone ‘e la vita continua’, quindi nonostante tutto, pensata come una seconda possibilità, una seconda occasione, che a sua volta è rappresentata nel video da un anello che incarna la speranza. E poi ci sono le connessioni tra le persone che sopravvivono alle separazioni”.
“Il corto di Anima Fragile è stato un Iavoro estremamente artigianale – svela la disegnatrice Rosanna Mezzanotte – tutti i disegni dei personaggi, degli ambienti e degli oggetti sono fatti a mano, animati poi da Tommaso Rosi e Matteo Manzini. Io percorro una ricerca artistica che va verso l’astratto e il minimale e per me rappresentare il mondo di Vasco è stata una sfida difficile e accattivante, lui rappresenta il mondo reale, ma anche interiore”.
Il cortometraggio di Anima Fragile è solo una delle tre novità di questo album rispetto all’originale, come spiega in conferenza stampa Arturo Bertusi: “le altre due – dice – sono l’audio rimasterizzato e la copertina”. Già, perché nella special Edition di Colpa d’Alfredo troviamo la copertina inedita, quella che in realtà avrebbe voluto Vasco Rossi ma che poi fu cambiata all’ultimo momento e a sua insaputa, quella con la foto di Mauro Balletti che lo ritrae truccato con il viso tumefatto e un occhio nero, e che all’epoca fu messa come retro, mentre in copertina figurava lui di spalle .”Probabilmente l’idea di quell’immagine nacque dal fatto che le sue canzoni sono dei veri e propri cazzotti – ha raccontato Balletti – lavorammo di pomeriggio e fu un pomeriggio tranquillo, ma continuavo a pensare e a dire che somigliava a Frank Sinatra”.
“L’audio del disco è importante – ha poi sottolineato l’ingegnere del suono Maurizio Biancani – Colpa d’Alfredo è il terzo della carriera di Vasco mutata nel tempo, nei primi due dischi c’era del progressive rock, ma questo disco rappresenta la vera ‘svolta rock’ di Vasco Rossi, e ci sono per la prima voltale chitarre di Maurizio Solieri che poi diventerà il suo chitarrista ufficiale”.
Nel cofanetto c’è anche il libro di Marco Mangiarotti che raccoglie una serie di interviste del rocker di Zocca: “Facevo il dj e si ballava all’aperto – racconta Vasco Rossi sulla genesi del pezzo – avevo già preso i miei accordi con una tipa che era passata per chiedermi di mettere una canzone. A fine serata, mentre la gente usciva a poco a poco, ho visto lei con un mio amico, che era il più carino del locale, il ballerino. Si chiamava Santino Sottile. E io invece l’ho cambiato con ‘è andata a casa con il negro la troia’… Fu la gran fortuna del pezzo”.