Presentato a Venezia 80 il secondo film italiano in concorso: Finalmente l’alba di Saverio Costanzo, ispirato al caso Montesi, e cioè alla morte della ventunenne Wilma Montesi, aspirante attrice, scomparsa il 9 aprile 1953 e ritrovata annegata sulla spiaggia di Torvaianica, sul litorale laziale, due giorni dopo. Un delitto che non ha mai avuto colpevoli, bensì un grande impatto mediatico visto il presunto convolgimento di noti personaggi politici e dello spettacolo, presunti colpevoli illustri che, nell’attenzione collettiva, presero il sopravvento ripsetto alla vittima. Nel racconto del regista romano, la storia però ha un altro finale e la sua protagonista un altro nome. Wilma, interpretata da Rebecca Antonaci, sopravviverà infatti alla notte più lunga della sua vita che la traformerà in donna, una notte che è anche un viaggio nella Cinecittà degli anni Cinquanta.
“Piuttosto che far morire un’innocente, ne ho cercato il riscatto – ha spiegato il regista di Finalmente l’alba – Mi piace infatti pensare che questo sia un film sul riscatto dei semplici, degli ingenui, di chi è ancora capace di guardare il mondo con stupore. La protagonista Mimosa è un foglio bianco, su cui ognuno dei personaggi in cui s’imbatte scrive la sua storia, senza paura di essere giudicato. Mimosa è una ragazza semplice, una giovanissima comparsa di Cinecittà che nella Roma degli anni Cinquanta accetta l’invito mondano di un gruppo di attori americani e con loro trascorre una notte infinita. Ne uscirà diversa, all’alba, scoprendo che il coraggio non serve a ripagare le aspettative degli altri, ma a scoprire chi siamo“. Nel cast Willem Dafoe, Lily James, Joe Keery, Rachel Sennott, Alba Rohrwacher. Ecco come Finamente l’alba è stato presentato oggi a Venezia 80 da Saverio Costanzo e Rebecca Antonaci: