Wendy è autistica. Lo è sin da bambina, anche se adesso che ha 28 anni riesce persino a sostenere tre secondi di fila di contatto visivo con un’altra persona e i suoi attacchi di ira, quelli che la sorella Audrey (Alice Eve) riusciva a placare facendola giocare con il pianoforte, non ci sono quasi più. A meno che lei non chieda di tornare a casa e Audrey le risponda di no, non certo per poco amore, ma perché ha due figli piccoli e non ce la fa proprio a prendersi cura anche di lei. Wendy è la protagonista di Please Stand By diretto da Ben Lewin ed è appassionatamente interpretata da Dakota Fanning, ospite oggi, assieme a regista e produttori del film, di Alice nella Città nell’ambito della Festa del Cinema di Roma proprio ad accompagnare Please Stand By. Dunque, a prendersi cura di Wendy dalla morte della mamma, è un’educatrice di nome Scottie (la sempre bravissima Toni Collette) perché adesso Wendy è in una sorta di casa famiglia con tanti altri ragazzi che presentano vari problemi. Lei però socializza poco, preferisce ascoltare musica con il suo iPod e soprattutto scrivere una lunghissima sceneggiatura per un nuovo film di Star Trek, serie di cui è più che appassionata probabilmente perché, come lei, anche il personaggio di Spock, il suo preferito, appartiene un po’ a questo mondo e un po’ ad un altro e ha grandi difficoltà ad esprimere le proprie emozioni. Solo che, a detta del regolamento del concorso, dovrà consegnarla alla Paramount a Los Angeles entro pochi giorni. Così intraprende di nascosto un viaggio per la prima volta da sola, a parte il cagnolino Pete che la segue ovunque, superando paure, limiti, brutti incontri e infrangendo pure qualche regola… Seppur costellato di piccoli escamotage un po’ fiabeschi, Please Stand By arriva piacevolmente dove probabilmente vuole arrivare, cioè a far capire che ognuno ha dentro di sé la forza per superare i propri impedimenti se davvero vuole raggiungere qualcosa cui tiene molto. Abbiamo incontrato Dakota Fanning, 23 anni e già star acclamata, del resto la sua carriera è cominciata sin da bambina e se le chiedi se una fama così precoce abbia in qualche modo intaccato la spensieratezza della sua infanzia, ti risponde che “la fama ha arricchito la mia vita e anche la mia infanzia, non posso dunque che sentirmi grata per tutto questo e perché ho avuto modo di vivere la mia passione sin da piccola, e la famiglia mi ha aiutato”. Poi quando le chiediamo del ruolo di Wendy ci risponde che “non è stata una sfida particolare, Wendy è una ragazza affetta da autismo ma c’è di più, come le sue difficoltà e come lei si spinge per andare oltre e superarle, ed è questo che mi è piaciuto di lei”. Ecco il nostro videoincontro con Dakota Fanning:
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