Gioca con il suo nome e intitola il suo nuovo album malifesto (con l’iniziale minuscola) Malika Ayane, reduce da un Sanremo che le capita spesso di sognare ancora, rivedendosi, per esempio, in procinto di salire sul palco per esibirsi ma non trova i vestiti, come mi racconta nel nostro videoincontro, sempre con quella solarità ed energia positiva che fuoriesce da ogni gesto e sorriso e che ha inondato l’Ariston con la sua Ti piaci così in cui rivendica la “voglia di essere chi siamo” perché “non è mai detto che tutto sia fermo e già scritto” e “si può scegliere”. E nel momento in cui poco si può fare in tal senso vista la situazione da pandemia in cui tutti ci troviamo, allora meglio accettare il presente, convincersi che per ora la nostra vita è questa, adattarsi e fare fronte. Anche in malifesto, che contiene ovviamente Ti piaci così, si respira, con varie sfumature, questo senso di positività del quale le ho chiesto, così come le ho domandato cosa mai si è ritrovata, appunto, del Festival e quanto deve alla sua voce così particolare e unica.
L’occasione, come detto, la presentazione del nuovo album fuori con Sugar venerdì 26 marzo, dieci tracce nuove di zecca all’insegna delle emozioni e dell’importanza di manifestarle, e della leggerezza che, come accennavamo, potrebbe rivelarsi l’atteggiamento vincente contro la paura nei confronti del tutto che cambia. Prodotto con Antonio Filippelli e Daniel Bestonzo e registrato a Milano, suona con richiami voluti al french touch, bassocentrico e preferibilmente acustico. Anche la copertina firmata da Max Cardelli rispecchia a pieno il senso del disco: la ritrae infatti bianco e nero e un po’ sfocata, come in preda, appunto, a emozioni forti e contrastanti.
In malifesto ci sono dieci brani che Malika Ayane ha scritto e composto insieme, tra gli altri, a Pacifico, Colapesce Dimartino, Alessandra Flora, Leo Pari, Antonio Filippelli, Daniel Bestonzo e Rocco Rampino. Un viaggio che parte da Peccato Originale sull’amore irrazionale, e arriva a Senza arrossire sulla consapevolezza di esserci, passando per Ti piaci così, Telefonami con un tono più malnconico tipico dell’amore a distanza, Come sarà, Per chi ha paura del buio che invita a fare nonostante le avversità, Mezzanotte, A mani nude, e quindi senza sovrastrutture, Brilla e Formidabile. malifesto è il suo terzo album sul presente dopo Naif del 2015 e Domino del 2018 e prende qualcosa da entrambi: dal primo il biogno di raccontare la vita e la visceralità, necessaria per vivere negli attimi, dal secondo quello di osservare, riuscendo a raccontare un presente in cui si vive e contemporaneamente si osserva, dice lei stessa, quasi con imparzialità. Il nostro videoincontro con Malika Ayane: