La pandemia l’ha interrotta con ben due spettacoli che portava in scena: A cosa servono gli uomini con Nancy Brilli e la regia di Lina Wertmuller, e Femminae di Daniela del Moro, ma Fioretta Mari non si arrende e continua a provare per un ulteriore nuovo show teatrale, un musical stavolta, Nunsense di Dan Goggin. Perché Fioretta Mari, signora del teatro, ci crede davvero che presto il sipario si riaprirà, per lei e per tutti, perché dell’applauso e del suo rumore ha proprio bisogno, come ci rivela nella nostra videointervista. Ospite il 26 dicembre scorso del Concerto di Santo Stefano su Rai 2, ha definito il teatro spazio sacro dove tutto è falso e improvvisamente diventa vero, unico luogo dell’immortalità. E per lei, figlia d’arte da dodici generazioni (la mamma era Franca Manetti e tra i suoi zii annoveriamo Maria Tolu, Turi Ferro e Ida Carrara) il palcoscenico è la vita stessa e anche il suo nome lo deve al teatro perché sua madre l’ha quasi partorita mentre recitava il Beffardo di Nino Berrini nel ruolo, apunto, di Fioretta. A Fioretta Mari piace molto lavorare con altre donne, infatti oltre alle già citata Nancy Brilli, l’abbiamo applaudita in Menopause di Jeanie Linders a fianco di Fiordaliso, Marisa Laurito e Crystal White dirette da Manuela Metri, e tra i suoi ricordi più belli c’è la sua lunga parentesi ad Amici di Maria De Filippi, quando ancora si chiamava Saranno Famosi, con la sua cattedra di dizione e recitazione, poi eliminata dal talent show. Fioretta Mari insegna ancora recitazione e dizione, e anche disinibizione e soprattutto teatro terapia. Lo fa in varie scuole in Italia e anche in America, allo Strasberg Institute di New York, dove cerca di trasmettere l’arte della commedia, o meglio i segreti e le semplici regole della commedia dell’arte, e tra i suoi colleghi ci sono niente meno che Al Pacino e Liza Minnelli. Di tutto questo abbiamo parlato con la signora del teatro, ma anche del segreto dell’attore e di cosa vuol dire recitare, ecco allora la nostra videointervista a Fioretta Mari:
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