Sono molto giovani ma hanno le idee molto chiare. Sofia D’Elia e Alessandro Alicata hanno presentato la prima serata di premiazione del Festival del Cinema Città di Spello e dei Borghi Umbri 2025 svoltasi all’Auditorium San Domenico di Foligno, con professionalità e freschezza, ognuno con il proprio stile, raffinato quello di Sofia, più scanzonato quello di Alessandro, ma con una coordinazione e collaborazione tra loro degna dei più navigati conduttori.
Sofia D’Elia e Alessandro Alicata hanno portato sul palcoscenico anche due toccanti monologhi su due dei 17 obiettivi dell’Agenda 2030 di cui sono entrambi appassionati e consapevoli testimonial: lei sulla parità di genere, lui sul lavoro dignitoso nel mondo del cinema. All’Agenda 2030, che di obiettivi da raggiungere entro i prossimi 5 anni ne avrebbe 17, il Festival di Spello ha riservato quest’anno ampio spazio, portando il cinema in diverse scuole dell’Umbria, ma anche della Sardegna, dov’è stata coinvolta anche l’Università di Cagliari. Dai più piccoli ai più grandi, studenti e studentesse hanno visionato film, documentari, cortometraggi e backstage incentrati su tematiche legate, appunto, all’Agenda 2030 per poi decretare il vincitore del 2025: I ragazzi delle scorte, la docuserie in otto episodi, già vincitrice del premio nazionale Paolo Borsellino, che ricorda gli agenti delle scorte uccisi negli agguati di mafia del 1992 assieme ai giudici Falcone e Borsellino.
“Rimanere umile e alzarmi al mattino e dire alla bambina che voleva fare l’attrice ‘ce la stai facendo e sei felice per questo’” è invece l’obiettivo personale di Sofia D’Elia che ci confida nella nostra videointervista. 19 anni, barese, l’Alda Merini adolescente di Folle D’Amore di Roberto Faenza che l’aveva già voluta in Hill of Vision, Sofia ha già collezionato diversi premi come migliore attrice protagonista, tra cui quello per il cortometraggio Tutù di Lorenzo Tiberi, ma anche molti altri riconoscimenti ricevuti a vari Festival come il Salus Cine Festival, l’Heart International Film Festival, il San Benedetto Film Festival, Il Non Ti Conosco Film Festival e il Fernando Di Leo Short Film Festival che l’ha incoronata come Best actress. Presto la vedremo in diversi film cui sta lavorando, tra cui Alvula di Fabio Schifino, Di niente e di nessuno di Cristina Ducci, Ting di Maximilien Dejoie, Tre ciotole di Isabel Coixet dal romanzo di Michela Murgia, a fianco di Elio Germano e Alba Rohrwacher.
Per Alessandro Alicata invece il suo obiettivo personale è “poter continuare a fare questo lavoro per tutta la vita, come attore e come regista”. 20 anni, milanese, cresciuto a Palermo e poi trasferitosi a Roma, Alessandro ha da sempre una grande passione per il teatro, che lo ha portato studiare recitazione sia in Sicilia che nella Capitale, come alla scuola del Teatro Sistina e al Laboratorio di Arti Sceniche di Massimiliano Bruno, oltre che frequentare il Cine TV Roberto Rossellini che forma tecnici per il cinema e per la televisione. Dopo aver partecipato a cortometraggi e spettacoli sui palcoscenici palermitani, nel 2019 è nel film Il Colore del Dolore di Francesco Benigno. Esordisce come regista nel 2022 con il cortometraggio Era Ora con Giulia Salemi e Salvatore Striano per continuare con il corto Gli spari di mezzanotte presentato in anteprima nazionale alla Festa del Cinema di Roma 2024 e con La magia della terra che uscirà a breve con protagonista Jonis Bascir. Ecco la nostra videointervista a Sofia D’Elia e Alessandro Alicata:
La Foto sono di Angelo Costanzo