“Non ti dice cosa devi pensare o ascoltare, è un invito a fare un viaggio, a ridere, a piangere se vuoi, e forse a riflettere sui limiti delle prime impressioni, non è una lezione forzata, ma una vera storia condivisa dal passato che può aiutarci a capire il presente”. Viggo Mortensen, ospite attesissimo alla Festa del Cinema di Roma, parla così di Green Book, il film di Peter Farrelly che lo vede protagonista nel ruolo di Tony Lip, un italo-americano grande e grosso cresciuto nel Bronx che rimasto senza lavoro a causa della chiusura del Copacabana, un prestigioso club dove per ben 12 anni aveva fatto il buttafuori e dove aveva conosciuto persone come Frank Sinatra e Tony Benett, per mantenere la sua famiglia accetta di seguire in tour nel sud degli Stati Uniti, in veste di autista, il pianista afroamericano Donald Walbridge Shirley, interpretato da Mahershala Ali, di cui diventerà grande amico. Lip era il suo soprannome dovuto al fatto che parlava così bene da riuscire a convincere chiunque a fare qualunque cosa. Siamo nel 1962 e durante il viaggio durato due mesi Tony Lip si renderà conto delle condizioni dei neri d’America oppressi dalle leggi razziali: vietati per loro posti per mangiare, per dormire, persino per sedersi, fontanelle per bere e bagni da utilizzare, senza contare il coprifuoco che in alcune città impediva loro di restare fuori dopo il tramonto, anche per una star applaudita come Don Shirley che fino ad allora ne era rimasto illeso visto che aveva studiato all’estero e si era sempre esibito nel nordest. Era tutto ben scritto nel Green Book, una guida per neri in viaggio, con tanto di indicazioni su dove poter andare e dove non poter andare, così da evitare guai. Colto e raffinato Don Shirley quanto rozzo e irascibile Tony Lip che per interpretarlo Viggo Mortensen è dovuto ingrassare di ben 15 chili, eppure sono riusciti a cambiare le loro vite e il loro modo di rapportarsi con gli altri grazie a un legame forte durato mezzo secolo. Morirono entrambi nel 2013 a soli tre mesi di stanza l’uno dall’altro. Si tratta infatti di una storia vera, ascoltata e riascoltata dal figlio più grande di Tony Lip, l’attore, produttore, sceneggiatore e regista Nick Vallelonga che ne ha voluto fare un film – è lo sceneggiatore e il produttore – che sarà nelle nostre sale il 31 gennaio con Eagle Pictures. Il nostro videoincontro con Viggo Mortensen alla Festa del Cinema di Roma:
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